I granata perdono in Puglia, ma raggiungono ugualmente la promozione con 2 giornate di anticipo grazie al mancato successo del Sora con il Catanzaro
Mai sconfitta fu più dolce. Il 5 giugno 1994, 27 anni fa, per la trentaduesima giornata del campionato di serie C2, il Trapani è di scena a Trani, con i granata primi in classifica con 58 punti, davanti al Sora con 53 ed alla Turris, terza con 51. Le promozioni erano due e, con lo scontro diretto tra Sora e Turris alla penultima giornata, i granata avevano la possibilità di festeggiare il salto di categoria anche in caso di ko. E così è stato.
In quella partita, infatti, il Trapani venne battuto da un Trani già salvo, ma la sorpresa positiva arrivò da Catanzaro, dove il Sora non andò oltre lo 0-0. A questo punto scoppiò la feste negli spogliatoi pugliesi, perché il successo della Turris sulla Vigor Lamezia per 3-1 diventò del tutto ininfluente. A due giornate dalla conclusione del campionato, infatti, il Trapani guidava la classifica con 58 punti con Sora e Turris seconde a 54, ma con lo scontro diretto alla penultima giornata, per cui soltanto una avrebbe avuto la possibilità di superare i granata in graduatoria.
C’era una sola possibilità che tutte le tre squadre arrivassero a pari punti (con due ko dei granata e con Sora e Turris che pareggiano lo scontro diretto vincendo, poi, le partite dell’ultima giornata), ma in questo caso la classifica avulsa era a favore del Trapani (7 punti nelle 4 gare contro corallini e laziali), mentre lasciava tutto aperto per il secondo posto, considerato che Turris e Sora erano appaiate anche nella classifica avulsa con 4 punti nelle 3 gare disputate. Anche in questo caso, quindi, soltanto una delle due avrebbe potuto raggiungere il Trapani in classifica.
In due stagioni, quindi, i granata guidati da Ignazio Arcoleo in panchina e trascinati dai gol di Barraco, Capizzi, Vasari, con le geometrie a centrocampo di Giacomarro e Tedesco, la freschezza di Formisano. protetti in difesa da Esposito, Cavataio, Ciaramella e Guaiana, centrarono il doppio salto: dalla serie D alla C1, con una tifoseria che non credeva ai propri occhi.