
L’estremo difensore calabrese aveva grandi doti fisiche: 182 centimetri che ne facevano un prospetto interessante sul quale si fiondarono i granata
Un “gigante”. Era Audino Arabia, portiere del Trapani nella stagione 1957-58 in serie C. Un estremo difensore che con i suoi 182 centimetri allora appariva davvero un gigante e che per la stazza potrebbe parare anche oggi in campionati professionistici.
Nato a Catanzaro il 20 settembre 1935, Audino Arabia cominciò la sua carriera nella squadra locale e nell’estate del 1957, a 22 anni, arrivò la chiamata del Trapani, guidato allora da Ottorino Dugini. Stava cominciando a prendere forma, in quel momento, il Trapani che avrebbe sfiorato la promozione in B poco dopo ed Arabia quell’anno mise assieme in tutto 6 presenze, perché chiuso da Gridelli, un’autentica “saracinesca”. Il portiere calabrese giocò 5 partite in campionato ed una nella Coppa Mattei.
Al termine di quel campionato andò via, lasciando Trapani e si trasferì a Bagheria, in serie D dove, di fatto, si fermò per tutta la vita, divenendo un simbolo della città. Infine, prima di un brutto infortunio che lo fermò nel 1966, giocò anche con il Cantiere Navale, la squadra della Fincantieri. Dopo aver smesso con il calcio giocato cominciò ad allenare, soprattutto il Bagheria, città dove morì il 4 aprile 2019.
Fonte foto: lavocedibagheria.it
