Daniele Faggiano e Trapani: un legame che va oltre le maglie

L’ex direttore sportivo torna da avversario nella città che ha contribuito a portare in alto, tra emozioni, ricordi e un rapporto mai spezzato

Ci sono storie nel calcio che non si esauriscono con il tempo, legami che restano intatti anche quando le strade si separano. Quella tra Daniele Faggiano e Trapani è una di queste. E adesso il destino ha scritto un nuovo capitolo, il più emozionante: il ritorno dell’ex direttore sportivo nella città che ha contribuito a portare ai vertici del calcio italiano.

Non è ancora certo se Faggiano domenica sarà presente sugli spalti del Provinciale per assistere alla sfida, ma una cosa è sicura: la sua anima sarà lì, tra i tifosi, nei ricordi, nelle emozioni di chi ha vissuto gli anni d’oro del Trapani sotto la sua gestione. Scioglierà il nodo della sua presenza nelle prossime ore. La sfida dell’andata e poi quella di Coppa Italia, giocate a Catania, sono state solo un assaggio di ciò che accadrà ora, con il suo primo incrocio a Trapani contro il Trapani.

Arrivato a Trapani nell’ottobre del 2012, Faggiano ha legato il suo nome a una delle pagine più straordinarie della storia granata. Con lui alla guida dell’area sportiva, il club ha conquistato la storica promozione in Serie B del 2013: la prima in assoluto della storia del club trapanese. Un capolavoro sportivo che ha visto il Trapani crescere e sfiorare anche l’impensabile, nel 2015-16, con la squadra granata di Serse Cosmi capace di sfiorare un sogno inimmaginabile: la Serie A. Un campionato vissuto al massimo, concluso con il terzo posto e l’accesso ai playoff, dove solo il Pescara ha spento le speranze di un’intera città.

Faggiano ha saputo costruire squadre competitive con intuizioni geniali, scovando talenti e dando al Trapani una dimensione da protagonista. Il suo addio, nel 2016, per raccogliere nuove sfide altrove, non ha mai cancellato il rapporto speciale con la piazza. Anche da lontano, il legame con Trapani è rimasto vivo, come dimostrano le parole d’affetto che non ha mai smesso di rivolgere alla squadra e ai suoi tifosi. Nonostante non sia nato a Trapani, Faggiano si è sempre sentito parte di questa terra. Il suo rapporto con la città e la sua gente è andato ben oltre il calcio, diventando un legame autentico, fatto di rispetto e appartenenza. Per lui, Trapani non è stata solo una tappa professionale, ma una seconda casa, un luogo che continua a portare nel cuore.

Il rapporto con il compianto presidente Vittorio Morace è stato un punto di svolta nella sua carriera e nella sua vita. Morace ha sempre creduto in lui, affidandogli le chiavi di un Trapani che aveva l’ambizione di crescere. La loro sintonia era evidente: Morace metteva il cuore e gli investimenti economici, Faggiano la competenza e la passione per il calcio. Erano due uomini diversi, ma uniti da un’unica missione, quella di rendere grande il Trapani.

Anche dopo l’addio, Faggiano ha sempre fatto sentire la sua vicinanza al club, dando consigli alle successive proprietà, aiutando a creare connessioni e non smettendo mai di dimostrare il suo amore per la maglia granata. Ha sempre parlato di Trapani come di un pezzo della sua vita, e, ogni volta che ha potuto, ha fatto capire che il legame non si sarebbe mai spezzato.

Ora il destino lo riporta al Provinciale, ma con colori diversi. Faggiano sarà un avversario, ma mai un nemico, perché per i tifosi granata resterà sempre l’uomo che ha contribuito a farli sognare, scrivendo la storia di Trapani e del Trapani. Il calcio è così: le maglie cambiano, ma le emozioni e i ricordi restano per sempre.

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