Il rinnovo di Aronica e il mea culpa del Trapani

La società granata con il prolungamento del contratto ammette le proprie colpe sull'esonero di dicembre

Il calcio, si sa, è fatto di errori e ripartenze, di scelte che si rivelano giuste o sbagliate solo col senno di poi. E il Trapani, oggi, sembra aver voluto fare proprio questo principio con un gesto che vale più di mille parole: il rinnovo del contratto di Salvatore Aronica fino al 2026. Una mossa che, letta tra le righe, suona come una vera e propria ammissione di colpa per l’esonero dello scorso dicembre.

Allontanato in un momento complicato, dopo una serie di risultati altalenanti, Aronica aveva lasciato la panchina granata senza fare rumore. Ma la sua assenza ha pesato, eccome. Il Trapani, senza la sua guida, ha smarrito identità, solidità e spirito. E solo il suo ritorno, dopo i periodi alla guida di Ezio Capuano e Vincenzo Torrente, ha riportato tutto al proprio posto.

Dal momento del rientro, il tecnico palermitano ha messo in fila tre vittorie consecutive: prima il Latina, poi il Team Altamura, infine il Benevento. Tre successi netti, tre prestazioni convincenti che hanno ridato entusiasmo alla piazza e certezze alla squadra. Ma soprattutto, hanno riacceso il dibattito attorno a quell’esonero che ora, più che mai, appare affrettato e poco lucido.

Con il rinnovo del contratto di Salvatore Aronica fino al giugno 2026, il Trapani non solo ha blindato la guida tecnica per il prossimo anno, ma ha anche, implicitamente ma chiaramente, ammesso l’errore di averlo esonerato a dicembre.

L’esonero di dicembre, a questo punto, assume i contorni di una decisione affrettata, forse dettata più dall’impazienza che da una reale mancanza di fiducia. Il Trapani, nel momento in cui ha deciso di fare un passo indietro e richiamare Aronica, ha dimostrato intelligenza e umiltà. Ma con il rinnovo, il club è andato oltre: ha riconosciuto pubblicamente che il progetto tecnico ruota attorno a lui, che la sua idea di calcio è quella giusta, e che la parentesi di dicembre è stata un inciampo, non un giudizio definitivo.

Già perché al contrario delle due esperienze vissute, Aronica, per la prima volta, potrà incidere sulla costruzione della squadra. Ad inizio campionato, da settembre a dicembre, si è ritrovato una squadra che doveva vedere alla conduzione Alfio Torrisi, esonerato dopo appena due giornate. Successivamente, rientrato dopo il derby con il Catania, il Trapani aveva cambiato, nel mercato invernale, nuovamente fisionomia anche per volere di Ezio Capuano. Adesso quindi il tecnico palermitano potrà dire la sua anche sui giocatori da prendere in sede di calciomercato.

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