Arrabbiato il tecnico del Trapani, Vincenzo Torrente, per la sconfitta di misura di domenica dei suoi uomini sul campo della capolista Audace Cerignola, grazie al rigore conquistato da D’Andrea e trasformato da Capomaggio. Penalty che l’allenatore dei trapanesi voleva per i suoi nelle occasioni con Piovanello e Celiento protagonisti. Nessun fischio arbitrale, facendo commentare la partita a Torrente con un senso di amarezza: «Abbiamo lottato fino alla fine. L’episodio del primo tempo del rigore del Cerignola e poi il rigore netto per noi che non c’è stato concesso, anzi forse addirittura, hanno deciso le sorti della partita».
Senza Carraro, Hraiech e Verna, il Trapani ha faticato in mezzo al campo. Dopo un primo tempo privo di emozioni, più vivacità dei granata nei secondi quarantacinque minuti di gioco, senza però riuscire ad agganciare il pari. Torrente spiega le difficoltà riscontrate: «Siamo partiti con il 4-3-3. Avevamo diverse assenze per infortunio e qualche ragazzo con la febbre, accaduti in settimana e in rifinitura. All’inizio abbiamo creato poco e quindi ho cercato di mettere due punte davanti ed aprire il gioco con gli esterni, giocando uomo contro uomo. Nel secondo tempo siamo andati meglio rispetto al primo. Alla fine se veniva concesso il rigore, penso che la partita sarebbe cambiata».
Trapani che torna in Sicilia a bocca asciutta, con Vincenzo Torrente assai rammaricato: «Cambierei il risultato, visto l’episodio del calcio di rigore loro e quello netto per noi non dato. Il Cerignola poi ha avuto qualche occasione, ma anche noi con Segberg alla fine potevamo pareggiarla».