Le vicissitudini societarie portarono al commissariamento dell’allora sindaco che restò in carica per 6 anni, 5 mesi e 23 giorni, il terzo più longevo di sempre, sfiorando la B nel ’61
Trasformare una crisi in opportunità. E’ quello che, di fatto, fece Aldo Bassi quando il 20 luglio 1958 venne nominato commissario straordinario del Trapani. I granata erano stati appena ammessi in serie C, ma i problemi erano tanti, così venne deciso di affidare la gestione della società ad Aldo Bassi, peraltro, sindaco di Trapani già oltre un anno.
Sembrava una decisione momentanea, invece, Bassi restò al timone dei granata per 6 anni, 5 mesi e 23 giorni, fino al 7 gennaio 1965 quando passò la mano al suo vice, Girolamo Marchello, dopo essere diventato, allora, il presidente più longevo, poi superato prima da Andrea Bulgarella e poi da Vittorio Morace.
Sotto la sua gestione il Trapani sfiorò la promozione in serie B nel ’60-61 quando perse la cadetteria all’ultima giornata e per un punto. Finì ancora secondo in serie C nel ’62-63 con i granata che, di fatto, si piantarono a 6 giornate dalla fine dando spazio al Potenza. Ci fu anche la macchia della retrocessione nel ’63-64, ma determinata da una penalizzazione di 3 punti inflitti al Trapani per un tentativo di illecito in un Potenza-Bisceglie dell’anno prima. Però, arrivò il ripescaggio per la rinuncia della Rizzoli Milano ed i granata si ritrovarono di nuovo in C.
Il commiato definitivo di Bassi avvenne il 7 gennaio 1965, quando lascia al vice Marchello, ma la sua popolarità era davvero enorme. Alle amministrative del 1960 venne riconfermato consigliere comunale con oltre 4 mila voti e da sindaco si deve a lui, tra le altre cose, la realizzazione del lungomare Dante Alighieri. Ed ancora, nel 1963 venne pure eletto alla Camera dei deputati dove restò fino al 1983.