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Trapani, il nuovo tecnico Castori: “Si azzera tutto e si parte da capo”

Il neo allenatore dei granata si è presentato: “Mi piace un calcio verticale, di ritmo e intensità. Bisogna partire da subito con un risultato domenica”

Ringrazio  il direttore Mangiarano e il direttore sportivo Nember – ha spiegato Fabrizio Castori nel corso della conferenza stampa di presentazione – per questa opportunità che mi hanno prospettato, poi ho conosciuto il presidente per telefono e mi ha fatto un’ottima impressione. Una società che ha voglia, intanto, di salvarsi e di ottenere l’obiettivo. Secondo me è una squadra che ha margini di crescita, e che può raggiungere l’obiettivo della salvezza. Bisogna lavorare molto perché la classifica in serie B quest’anno non permette ulteriori passi falsi visto il grande equilibrio che regna. Credo ciecamente in questa squadra e in questa società, e sono venuto perché credo di poter raggiungere l’obiettivo che è quello della società”.

Si azzera tutto e si parte da capo. Io porto il mio modo di fare calcio. Questa è una squadra che ha dei valori, anche se è molto inesperta. Ha dei ragazzi che hanno altissimi margini di crescita. Mi piace un calcio verticale, di ritmo e intensità e qui ci sono dei giocatori che, secondo me, applicando questi principi possono praticare questo calcio. Abbiamo tre partite in otto giorni. Bisogna partire da subito con un risultato domenica“.

È un errore parlare di modulo. Non si risolvono i problemi parlando di modulo di gioco, ma con i principi, gli atteggiamenti e i concetti, e soprattutto con il ritmo, la corsa e l’intensità. Il modulo non è un valore assoluto perché se poi non funziona bisogna cambiarlo, mentre è il concetto che non bisogna mai modificare. In difesa ho sempre giocato a quattro, ma non mi faccio problemi a giocare anche a tre”.

Questo è il mio quindicesimo campionato in serie B. Ho avuto Scognamillo quando allenavo l’Ascoli,  lui era nelle giovanili. Conosco Evacuo. Pettinari l’ho incontrato tante volte con il Cesena e il Carpi. In un momento difficile come questo la prima cosa da cambiare – riferendosi alla squadra, ndr – è la testa, non il modulo. Bisogna infondere fiducia e fargli credere che possono fare le cose bene”.

Oggi il primo concetto che ho fatto passare è quello di andare forte; poi quando andiamo forte siamo noi che creiamo problemi agli avversari, e non siamo noi a subire loro, ma semmai devono essere loro a subirci. Bisogna essere convinti per essere convincenti. La mia convinzione deve portare ad essere convinti anche loro”.

“Questa è una squadra che è più portata a giocare sugli spazi in contropiede e magari fa più fatica quando si trova a giocare con squadre chiuse. Questa è una squadra che può giocare attaccando la profondità che è il modo preferito di fare calcio. Bisogna migliore l’attenzione, la concentrazione e la capacità di impattare la partita”.

Io domenica voglio fare il risultato, qui non ci piove. Domenica è battaglia. Dove non si arriva con la tecnica e la tattica bisogna arrivarci con con il cuore, la determinazione, l’orgoglio, e con tutte quelle che sono le risorse tipiche dell’uomo”.

 

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