Attraverso le colonne del Giornale di Sicilia l’ex giocatore granata ha rilasciato una lunga intervista rivivendo i ricordi del passato e dicendo la sua sulla sospensione dei campionati
Giovanni Abate racconta l’attuale periodo lontano dai campi di calcio e in apprensione per l’emergenza Coronavirus: «Vivo questo periodo con la speranza che finisca il più presto possibile per tornare alla vita normale, occupando il tempo in tante piccole cose sperando che la tv ci possa presto dare qualche buona notizia».
Per tutti, come per gli sportivi è un periodo abbastanza particolare: «È normale che ci sia voglia di tornare in campo – sottolinea Abate – però in questo momento bisogna solo aspettare quello che succede, possiamo pensare di giocare in estate ma nulla si muoverà fino a quanto i contagi non scenderanno a zero».
Spazio quindi al passato rivivendo le emozioni vissute in maglia granata da parte di Giovanni Abate nel corso dell’ultimo decennio: «A Trapani sono stato da Dio. Per me è stato qualcosa di speciale, lo sentivo ad ogni partita, ad ogni allenamento. Lo è stato fin da subito, dalla prima partita contro il Prato, vinta 2-1 grazie a un gol di Luca Ficarotta, quando a fine partita i tifosi mi chiamarono sotto la curva per incitarmi, nonostante avessi fallito 2/3 gol. Li ho capito cosa era Trapani e me ne sono innamorato, 4 anni eccezionali che anche adesso, al solo pensiero, mi viene il magone».
Giovanni Abate fu uno dei protagonisti della prima storica promozione del Trapani in serie B. Era il 12 maggio 2013 e l’ex attaccante dei trapanesi ricorda così: «A Cremona tutti quanti abbiamo realizzato un sogno, un momento che non potrò dimenticare come i festeggiamenti all’una di notte quando siamo stati accolti da una città in festa».
Un legame quello con il Trapani mai interrotto. Abate ha commentato così l’andamento della stagione attuale dei granata: «Sono il primo tifoso di questa squadra, purtroppo è stata una stagione altalenante perché il calcio non è fatto solo dei 90 minuti del campo ma di tante altre piccole cose. Le vicende extracalcistiche, i continui avvicendamenti societari alla fine condizionano i calciatori che ne risentono, non solo a Trapani ma dovunque. Io faccio comunque i complimenti ai giocatori, bravo anche mister Castori che ha dato una quadratura alla squadra che si è rinforzata a gennaio con buoni giocatori come Kupisz, con cui ho giocato assieme a Brescia. Ci sarà da lottare fino alla fine però la squadra adesso è un’ottima squadra con giocatori importanti come Pagliarulo, Pettinari ed Evacuo per cui sono molto fiducioso che si potrà salvare sul campo»
Abate fa parte dello staff tecnico della Viterbese, ma ha con sé un sogno: «Quello di tornare di nuovo a indossare i colori granata, magari indossando la tuta e quello stemma che mi sono rimasti nel cuore».
