Il Consiglio Direttivo del sindacato dei calciatori attraverso un comunicato stampa ha ritenuto irricevibile la decisione presa dalle Leghe di A e B giunta nella giornata di lunedì
La trattativa tra società e calciatori per l’eventuale decurtazione degli stipendi diventa ufficialmente un caso. Lunedì la proposta della Lega di A e di B, che è stata subito rispedita al mittente dall’Assocalciatori definendola addirittura «vergognosa». Difficile a questo punto arrivare ad un accordo quadro, senza il quale ogni società sarà legittimata a trovare la propria intesa, come ha fatto la Juventus.
Per l’Assocalciatori: «Il comportamento delle Leghe è incomprensibile. La volontà, neanche tanto implicita, di voler riversare sui calciatori, mettendoli in cattiva luce, l’eventuale danno economico derivante dalla situazione di crisi, è un fatto che fa riflettere sulla credibilità imprenditoriale di chi dovrebbe traghettare il sistema calcio in questo momento di difficoltà».
Il sindacato dei calciatori sottolinea come ci sia tuttora un rapporto di subordinazione tra le parti: «Gli stessi presidenti che vorrebbero decidere la sospensione degli emolumenti hanno mandato in campo le squadre fino al 9 marzo, fatto allenare i calciatori fino alla metà di marzo e tuttora monitorano e controllano gli allenamenti individuali svolti secondo le direttive dello staff tecnico».
Il Consiglio Direttivo dell’AIC annuncia anche di aver «deliberato di destinare una contribuzione straordinaria ad un Fondo solidaristico che possa in questa emergenza aiutare le categorie più in difficoltà tra i nostri associati. I redditi più bassi vanno tutelati, soprattutto in situazioni come questa in cui il rispetto e il fare squadra dovrebbero essere principi cardine».