A dicembre, tra Natale e Capodanno, si fronteggiarono Heller e Petroni; adesso prima di Pasqua, è la volta di Marino e Giuliano. E la tifoseria assiste attonita all’ennesimo “colpo di scena”
Gli scontri prima delle feste. A fine dicembre, tra Natale e Capodanno, cominciarono l’allora presidente Heller ed il patron Petroni, con quest’ultimo che chiedeva le dimissioni del primo, alla fine esautorato per la decadenza del CdA. Adesso, poco prima di Pasqua, c’è un nuovo scontro interno alla società tra l’attuale consigliere delegato alla comunicazione Marino, entrato in società a gennaio con la nomina del nuovo CdA, ed il consigliere delegato alla gestione sportiva Giuliano, dopo che quest’ultimo ha replicato ad un articolo che metteva in luce il mancato pagamento degli stipendi a 20 dipendenti amministrativi del Trapani.
Anche in mancanza di calcio giocato il Trapani, quindi, riesce sempre a far parlare di sè. E con il campionato fermo, senza allenamenti e con la società in silenzio stampa, si tratta quasi di un primato. All’interno del Trapani appare evidente che ci siano troppe anime differenti, troppi pensieri divergenti anche per le pratiche di ordinaria amministrazione.
A cominciare dal silenzio stampa, quasi una “punizione” per i giornalisti locali, considerato che non è difficile rintracciare “sulla rete” dichiarazioni di tesserati, calciatori e componenti degli staff tecnici a testate non della provincia, anche con argomenti relativi alla pandemia da Coronavirus e, pertanto, per forza di cose rilasciate dopo che il silenzio stampa è stato annunciato, il 23 febbraio. Una decisione, quella del silenzio stampa, che ha colpito soprattutto la tifoseria, privata della possibilità di ascoltare le parole dei protagonisti.
Ma questo, ad ogni modo, appare soltanto uno dei problemi, perché se i dipendenti di una qualsiasi società non percepissero le mensilità, questo non può che essere un fatto di “cronaca” e, come tale, guadagnare la ribalta, come tante volte, purtroppo, accaduto in un territorio già di per sè martoriato dalla crisi economica come quello trapanese. Figurarsi in un periodo nel quale la pandemia da Coronavirus sta stravolgendo la vita anche di chi ha una sicurezza economica maggiore.
Adesso lo scontro tra Marino e Pace, che come spiega il consigliere delegato alla comunicazione non erano stati informato del comunicato del consigliere delegato alla gestione sportiva, e Giuliano denota una mancanza di comunicazione all’interno della stessa società. Un problema che, sempre analizzando le dichiarazioni di Marino, va avanti da tempo, proprio dall’annuncio del silenzio stampa di fine febbraio. Di fatto il fuoco “covava sotto la cenere” già da alcuni mesi.
Al patron Petroni l’arduo compito di rimettere assieme i cocci, cercando di trovare un punto d’incontro, nel bene di una società che, da quando è avvenuto il cambio di proprietà da Morace a De Simone, di fatto non riesce più a trovare quella “pace interiore” necessaria. Da quasi due anni, infatti, le vicende extrasportive spesso hanno preso il sopravvento sui risultati della squadra, e questo paradossalmente, nonostante in questo ormai lungo periodo, il Trapani abbia anche conquistato una promozione dalla C alla B. Con tutto quello che questo avvenimento sportivo ha significato per l’intera piazza.
