A tenere banco è il presunto trattenimento di una fideiussione pari a 350 mila euro. L’ex amministratore delegato granata avrebbe affermato di aver pagato la prima tranche prevista e non la seconda

Nello scontro tra l’Alivision e la Fm Service, che ormai va avanti da mesi, l’attuale proprietà si farebbe forte di una dichiarazione rilasciata da Maurizio De Simone, ex ad granata, in un’audizione dello scorso 4 novembre alla Procura e per tale motivo avrebbe trattenuto la fideiussione pari a 350 mila euro.

Il Giornale di Sicilia scrive che ad un certo punto, in merito ad una domanda sulle modalità di cessione delle quote da parte di Fm Service, De Simone ammette «che la stessa contro garantì la fideiussione», ma sarebbe un altro il passaggio che, dal punto di vista del Trapani, avrebbe maggiore rilevanza, ossia quello relativo ai versamenti previsti dall’accordo tra il club e la Fm Service: «Il corrispettivo – ha dichiarato De Simone alla Procura – veniva regolato con compensazione per versamenti già effettuati per 175 mila euro e con il versamento di ulteriori 175 mila entro il 23 giugno 2019».

Solo che, alla domanda sull’effettuato pagamento, De Simone risponde «che la prima tranche è stata versata, la seconda no, perché il 21 giugno 2019 abbiamo ceduto le quote mentre il termine ultimo del contratto per il pagamento era il 23 giugno».

Un aspetto differente di tale passaggio era stato riscontrato nei giorni precedenti dall’esposto alla Procura delle Repubblica da parte del Trapani nei giorni scorsi in merito alla prima tranche. La società granata infatti scriveva che «con riferimento alla prima tranche, si osservi come l’operazione di compensazione sia stata riconosciuta inammissibile, inefficace e non opponibile alla società cedente dallo stesso Giudice del provvedimento».

Un caos con il quale i tifosi granata sono ormai costretti a convivere da diverso tempo.