L’attaccante romano racconta la sua migliore stagione in carriera con i suoi quattordici gol in granata, guardando anche al futuro personale
Stefano Pettinari è l’uomo simbolo del Trapani. I suoi quattordici gol, prima dello stop al campionato, facevano ben sperare i tifosi granata. Per lui si tratta della miglior stagione in carriera e nel corso di un’intervista a gianlucadimarzio.com ha raccontato le sue emozioni da calciatore.
QUARANTENA IN FAMIGLIA
«Sono a Trapani con la famiglia e siamo abbastanza annoiati. Non è nemmeno facile per i miei cari. Sto facendo tanto allenamento nei limiti degli spazi domestici. Speriamo che finisca presto questa situazione perché il calcio ci manca tanto».
LA STAGIONE
«Era una bel periodo per la squadra. Venivamo da risultati positivi e poi c’è stato questo stop che ha fermato i miei quattro gol consecutivi. Trapani mi sta permettendo di fare il salto di qualità e si sta benissimo. I tifosi ci sono stati dietro per tanto tempo nonostante i risultati. Sarei ben disposto a restare a Trapani: sono felicissimo qui. La prima cosa che voglio fare è salvare il Trapani sul campo, se ovviamente sarà possibile. Il futuro poi si vedrà».
IL SUO ARRIVO A TRAPANI
«Questa estate il Trapani mi ha voluto fortemente ed è stata una decisione importante. Quando sono venuto a Trapani da avversario l’ho trovato sempre un campo difficilissimo. Ringrazio Rubino e Baldini che mi hanno voluto qui. Venivo da una stagione sfortunata. Purtroppo non mi era stata data la possibilità di fare il ritiro con il Lecce ed il Trapani mi ha dato il tempo per entrare in forma, credendo in me».
CASTORI
«Castori da quando è arrivato ha fatto un grandissimo lavoro su di noi da tutti i punti di vista. Per quanto mi riguarda mi ha dato la possibilità di esprimermi al meglio: la maggior parte dei gol li ho fatti con lui».
IL POSSIBILE ADDIO A GENNAIO
«Per me il Crotone è stato importantissimo, però la stagione con il Trapani stava andando bene e con la società abbiamo deciso di rimanere qui. I risultati ci stavano dando ragione».
FAGGIANO E CONTE
«Faggiano mi ha voluto fortemente al Siena. Io venivo dalla primavera della Roma e passare ad essere allenato da Antonio Conte è stato significativo: adesso sarebbe un sogno averlo come allenatore».
LA SVOLTA DELLA CARRIERA
«Divido la mia carriera prima e dopo Zeman. È stato lui a valorizzarmi. Dopo di lui ho fatto tutto un altro tipo di carriera: mi ha insegnato ad essere un atleta».