I due calciatori si sono resi protagonisti di una lunga chiacchierata su Instagram, intrattenendo i tifosi tra ricordi del passato e prospettive future
Lunga videochiamata in diretta su Instagram tra Gregorio Luperini e Maurizio Ciaramitaro. L’attuale centrocampista del Trapani, insieme al calciatore che fu granata dal 2013 al 2017, hanno intrattenuto i tifosi del Trapani con le loro domande.
Una chiacchierata tra passato e presente che ho toccato tantissimi temi.
L’AMBIENTE A TRAPANI
Luperini: «Mi trovo benissimo. È la mia prima esperienza al sud e non mi aspettavo tutta questa tranquillità. Trapani era ciò che cercavo da tempo. Ho contratto fino a giugno 2021, ma spero di rimanere a lungo perché mi trovo veramente bene. La serie B è un treno che non voglio perdere come ho fatto da giovane. Mi piace tantissimo il mare. Quando ho una giornata libera ne approfitto. A Trapani è bellissimo».
Ciaramitaro: «A Trapani tutto lo staff aiuta tantissimo nel lavorare. Io quando sono arrivato l’ho constatato subito. Se la gente vede che metti l’anima ti apprezza: i frutti sono una conseguenza. A Trapani ho trovato una famiglia che mi ha messo a mio agio. Ho avuto la fortuna di avere i Morace che erano l’esempio di come si dovesse gestire una squadra. Mi sono trovato subito alla grande. La gente mi ha dato tanto ed io ho cercato di ricambiare. Quello che non mi ha dato Palermo, mi ha dato Trapani».
FABRIZIO CASTORI
L.: «Castori appena è arrivato mi ha dato massima fiducia e praticamente non mi ha tolto mai dal campo. La sua idea di giocare in verticale mi rispecchia. Non promette niente e bisogna guadagnare tutto quanto».
C.: «Io ho avuto per la prima volta Castori a Cesena e venivo da Livorno dove avevo vinto campionato. Quando ho abbassato la guardia non giocai e a gennaio chiesi di andare via. Castori, da padre putativo come lo reputo, mi disse di dimostrare di essere in grado di giocare. Ho avuto tanti allenatori e a livello affettivo sono rimasto molto legato a Fabrizio Castori».
IL PRIMO GOL CON IL TRAPANI
L.: «Segnare con il Trapani è stata un’emozione fortissima. La prima volta è accaduto contro lo Spezia ed abbiamo vinto».
C.: «Non riuscivo a segnare nemmeno con le mani. Il mio primo gol fu in un Trapani-Bari su assist di Mancosu, ma purtroppo perdemmo 3-4. Una partita bellissima, al di là del risultato».
FUTURO
L.: «Abito da solo e la mattina mi alleno un po’, poi la giornata prosegue con la solita routine. Mi auguro di ritornare tutti quanti insieme ad allenarci. Ho fatto tutta la quarantena a Trapani e speriamo che presto finisca tutto quanto per salvarci sul campo. Non vedo l’ora di ripartire e si liberi un po’ questo frastuono. Sinceramente spero che prendano una decisione prima possibile perché non si può continuare così. Ogni giorno ne esce una diversa e le società ed i calciatori non sanno cosa fare».
C.: «Io oggi a distanza di tre anni ancora non mi sono ripreso dallo stop alla carriera. Con il coronavirus mi hanno chiuso anche la boxe e non posso fare a botte con nessuno. Se riparte il calcio riapre il 20% dell’economia dell’Italia. È giusto che si riparta con le giuste precauzioni per tutte le persone coinvolte e si finiscono i campionati anche a porte chiuse. In Italia non si prende mai una decisione e la gente è esasperata. Non capisco perché qualcuno non si assuma la propria responsabilità. Se continuo a parlare di politica rischio l’arresto».
