Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora accoglie le richieste dei club. La società granata risparmierebbe una cifra che poteva superare i 50mila euro
Due dei tre problemi sollevati dai club (ritiri, responsabilità dei medici) potrebbero aver già trovato soluzione. La Gazzetta dello Sport scrive che il terzo ostacolo resta sul percorso, ma il tempo potrà suggerire come superarlo: è il tema della quarantena di squadra in caso di nuovi contagi, condizione che le società vorrebbero evitare e su cui il Ministro dello Sport Spadafora è arrivato in soccorso. Le richieste che i club avevano tradotte in una bozza di nuovo protocollo, di fatto hanno già trovato l’autorizzazione del governo.
«Se non ci sono le condizioni, le società non auto-isolino le loro squadre, i giocatori tornino a casa. Per noi va bene, purché rispettino sempre le regole di distanziamento». A dichiararlo è lo stesso Spadafora. Niente ritiri, quindi. In tal modo il Trapani risparmierebbe una cifra che poteva superare i 50mila euro di spesa.
«Ho capito con mia sorpresa – spiega Spadafora a “Stasera Italia” – , che Figc e Lega hanno difficoltà ad attuare il protocollo che loro stessi ci hanno proposto. Solo ora si rendono conto che non hanno strutture per l’auto isolamento del gruppo».
L’altra questione primaria per i club era relativa alla quarantena a cui avrebbero dovuto sottoporre l’intero gruppo-squadra in caso di nuovo contagio. Replica ancora Spadafora: «Dobbiamo valutare l’evoluzione della situazione nei prossimi 10 giorni, quelli successivi alla vera riapertura. Se la curva dei contagi ce lo consentirà, massima disponibilità a rivedere in maniera meno stringente anche questa regola. Da parte nostra, nessuno ostruzionismo».
L’altro problema posto dai club riguardava la responsabilità penale dei medici, che le società volevano venisse sollevata. Stavolta è il Presidente Figc Gravina a spiegare: «L’Inail ha già chiarito con una sua circolare, peraltro valida non solo per i medici ma anche per altri settori, che c’è responsabilità solo in caso di dolo o colpa grave».
