Raggiunto l’accordo per portare a conclusione il massimo campionato, quello cadetto ed anche la serie C. Il ministro Spadafora: ‘Un segnale per il Paese’

L’intesa è stata raggiunta al termine di una videoconferenza tra il ministro Vincenzo Spadafora ed i rappresentanti di Figc, Leghe, calciatori, allenatori e arbitri. Il calcio italiano riparte e lo farà il 20 giugno sia con la serie A sia con la B.

E’ stato lo stesso ministro Spadafora ad annunciarlo, spiegando che la Figc ha accettato la quarantena fiduciaria degli eventuali positivi al Coronavirus e, poi, che ha pronto un piano B ed uno C nel caso in cui la curva dei contagi dovesse tornare a crescere. Il piano B prevede i play-off e quello C la cristallizzazione della classifica, ma sarà la Figc a chiarire questi aspetti in un secondo momento.

Dopo aver raggiunto l’intesa, era rimasto l dubbio legato al giorno della ripartenza, se il 13 o il 20 giugno. E poiché il decreto del presidente del consiglio dei ministri prevedeva il divieto degli eventi sportivi fino al 14 giugno, per ripartire il 13 era necessaria una modifica al Dpcm. Per questo movito, quindi, il ministro Spadafora si è recato dal presidente Conte al fine di capire se era possibile ottenere una deroga, ma il premier ha risposto negativamente. Evidente, al termine di un pomeriggio denso di incontri, la soddisfazione del ministro Spadafora, per il quale l’intesa raggiunta sulla ripartenza rappresenta un ‘segnale per tutto il Paese’.

Per il Trapani, che proprio oggi ha ripreso gli allenamenti di gruppo, quindi, comincia lo sprint-salvezza. I granata, infatti, nelle ultime dieci partite di campionato dovranno provare a recuperare i cinque punti di ritardo dalla Cremonese per agguante, almeno i play-out. Senza tenere in considerazione, però, il deferimento per il mancato pagamento degli stipendi ai propri tesserati e che potrebbe portare ad una penalizzazione di un paio di punti. Eventualità, questa, che complicherebbe sensibilmente la lotta salvezza della squadra di Castori.