Il campionato di serie B termina prima del ventunesimo giorno di presentazione della lettera ricevuta dalla società granata da parte dei tesserati

Nessun pignoramento dei conti, nessuna istanza di fallimento, nessuno svincolo dai contratti, ma stato di allarme con rilevanza nazionale per i calciatori del Trapani che giovedì hanno deciso di mettere in mora la società granata.

La procedura per mettere in mora una società di calcio può essere attivata fin dal ventunesimo giorno successivo al mancato pagamento di una mensilità. Nella fattispecie i giocatori del Trapani hanno messo in mora la società granata per lo stipendio aprile.

Non contano, in questo caso, le norme federali che consentono alle squadre di calcio di pagare due mensilità, entro i successivi 45 giorni. Questo tipo di dilazione vale solo ed esclusivamente per non incorrere in penalizzazioni di tipo sportivo.

Dal ricevimento della lettera le società hanno 20 giorni di tempo per mettersi in regola con il saldo degli emolumenti altrimenti il giocatore può svincolarsi dal club e tale svincolo potrà essere decretato dalla lega di appartenenza. Ciò non potrà accadere a Trapani, perché il campionato di serie B finirà prima dei 20 giorni previsti per lo svincolo.

Una scelta comunque quella di mettere in mora la società che dà un allarme all’intero panorama nazionale. I calciatori e la città avrebbero molti dubbi sul progetto e sul futuro del Trapani e per tale motivo hanno deciso di mettere in mora il club granata.

Fonti AIC fanno sapere, inoltre, come il Trapani non sia l’unico club in difficoltà economica in questo periodo. La FIGC e la lega di serie B si sono già mosse per l’emergenza sanitaria, divenuta anche economica. Nei prossimi giorni, infatti, i club dovrebbero ricevere dei contributi extra proprio per fronteggiare le problematiche. La città di Trapani auspica che con questo contributo la società granata riesca a far diminuire parte dei debiti in essere con giocatori, dipendenti e fornitori.