Per liberarsi gli atleti che hanno messo in mora la società devono chiedere la risoluzione del contratto e poi attendere il verdetto: che difficilmente arriverà prima della fine del calciomercato

Il Trapani quasi come una gabbia. E’ il rischio per quei calciatori che, non ricevendo lo stipendio di aprile, hanno messo in mora la società, perché molto difficilmente il collegio arbitrale, al quale i calciatori potranno rivolgersi, riuscirà ad emettere il proprio responso entro il 5 ottobre, giorno nel quale chiude il calciomercato.

L’ITER

Nonostante la messa in mora ed il mancato pagamento degli stipendi entro i tempi previsti dalla normativa, i calciatori non si libereranno automaticamente. Prima devono richiedere al Trapani la risoluzione del contratto ed andare davanti al collegio arbitrale della serie B, competente (quando i calciatori non hanno ricevuto lo stipendio i granata erano in B, ndr), instaurando un vero e proprio procedimento.

I TEMPI

L’emergenza Covid ha “ingolfato” il collegio arbitrale della B, basti pensare al Trapani stesso che ha presentato 11 ricorsi contro i calciatori, per avere indietro lo stipendio di marzo, ed il Chievo 7. Pertanto, pur con una procedura d’urgenza, molto difficilmente si arriverà ad un verdetto entro la fine del mercato e, se questo accadrà, non tutti i calciatori potranno “trovare squadra”. Pettinari sicuramente, altri, invece, magari rischierebbero di non trovare più spazio nelle squadre.

L’ALTERNATIVA

Esiste una possibile soluzione: un accordo tra le parti, quindi fra il Trapani ed i calciatori che hanno messo in mora la società e che vorrebbero liberarsi. Ma in questo caso la società sembrerebbe chiedere la rinuncia alle mensilità maturate.

LE PROSSIME SCADENZE

Ad oggi il Trapani non ha pagato lo stipendio di aprile, ha chiesto indietro quello di maggio e non ha pagato quello di giugno a buona parte della squadra. La prossima scadenza è il 30 settembre, quando occorrerà andare a pagare gli stipendi di luglio ed agosto.