Il neoacquisto biancoverde si presenta alla nuova realtà sposata nei giorni scorsi con il raggiungimento dell’accordo. Tante le vecchie conoscenze ritrovate
«Il Dattilo è stata la prima opzione che mi si è presentata, e anche se ho avuto altre richieste da formazioni di D con le quali ho già giocato, quando il ds Scarcella mi ha contattato non ho esitato un attimo anche perché è risaputo che si tratta di società seria e rinomata nel panorama calcistico siciliano».
Esordisce così Claudio Calafiore in sede di presentazione come nuovo giocatore del Dattilo. Un atleta disponibile nei confronti del gruppo, così si definisce: «La disponibilità è la caratteristica che penso mi contraddistingua più delle altre. Proprio ciò ho cercato di far capire ai miei compagni di squadra non appena sono arrivato. Credo molto nel concetto di gruppo in una squadra. Tutto ciò rende più facile il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Alla squadra posso dare tanta energia mentale, perché sono motivatissimo, sono a disposizione del mister e dello staff per qualsiasi evenienza. E’ un campionato lungo e ci sarà bisogno di tutti, e farsi trovare pronti sarà un obbligo».
Tante le vecchie conoscenze che Calafiore ritrova nella sua nuova esperienza: «Il mio ruolo preferito si svolge sulla linea mediana, prediligo il ruolo di mezzala sinistra e talvolta anche destra, ma mi so adattare in qualche altro ruolo come play o esterno. Per la causa questo ed altro. In squadra ci sono dei giocatori che già conoscevo, come Vincenzo Manfrè, Michele Fragapane, Francesco Bonfiglio, Vito Lupo giocatori che in questa categoria sanno davvero il fatto loro, senza trascurare che si tratta di bravissimi ragazzi. Ovviamente anche Luca Pagliarulo di cui è inutile ripercorrerne il ricchissimo palmares».
Calafiore è convinto di fare bene in un gruppo che può dire la propria nel campionato di serie D: «Campionato livellato, vero è che ci sono tre squadre di una spanna superiore alle altre, ma l’equilibrio farà si che potrà verificarsi qualsiasi risultato. Puoi vincere o perderle contro chiunque. Seguivo il Dattilo con curiosità e simpatia questa squadra e non esagero se dico che la consideravo potenzialmente fra le prime cinque della categoria. Questa convinzione si è ulteriormente rafforzata, e non lo dico perché ne faccio parte, ma perché da vicino ne sto apprezzando davvero le qualità».
