Moschella non convince sotto diversi profili: dalla gestione delle gare fino ai risultati, inferiori alle attese
Contro il Giarre l’allenatore granata Ivan Moschella si gioca tanto: la panchina. Nelle otto giornate di campionato fino ad ora disputate il suo Trapani ha convinto poco per i risultati e quasi mai per il gioco espresso.
Se a tutto questo si aggiunge una gestione perfettibile delle gare, con le sostituzioni che troppo spesso arrivano tardi, dopo che gli altri allenatori hanno già provato a cambiare le partite, ecco che il quadro si è completato.
Il Trapani fino ad oggi ha incontrato soltanto una squadra che punta alla vittoria del campionato: la Cavese. Per il resto erano tutte formazioni alla portata dei granata, ma in due trasferte contro Messina e Sancataldese, formazioni in grandissima difficoltà, è arrivata la miseria di un punto, con due prestazioni che non potranno e non dovranno certamente essere ricordate per il calcio spumeggiante praticato dalla squadra.
La partita con il Giarre, pertanto, rischia di fungere da spartiacque, perché un risultato negativo spingerebbe sempre più Moschella lontano da Trapani. Tanto che già cominciano a circolare i primi nomi tra possibili (un ritorno di fiamma per Feola, già vicinissimo alla panchina granata in estate) e difficili (Chianetta, con l’ex allenatore del Dattilo che già lo scorso anno aveva rischiato più volte di ‘saltare’).
Di contro, poi, c’è un’altra possibilità: una vittoria contro il Giarre senza che, però, la squadra dia chiari segnali di miglioramento. In questo caso la vittoria non annullerebbe le difficoltà, lasciandole in bella mostra. Con il rischio che al successivo passo falso il film venga riproposto nuovamente.