I granata non vincono da sei partite nel campionato di serie D. I tifosi rumoreggiano sempre più e le delusioni sono le vere protagoniste di questo avvio di stagione
“L’attaccante non può fare sempre gol, altrimenti non ero in serie D”. La frase è stata pronunciata da Francesco De Felice, poco prima della partita del Trapani contro il Biancavilla, di appena quattro giorni fa.
Un enunciato, detto sorridendo, che racchiude però il difficile momento che stanno vivendo i granata, che sommando anche il pareggio contro l’Acireale non vincono da sei partite di fila. Ed è stato proprio De Felice a sbagliare clamorosamente l’azione più nitida per consegnare la vittoria al Trapani: il suo errore è ben più grave del calcio di rigore stampato sulla traversa da Gatto.
I tifosi si attendono una reazione da parte di una squadra costruita per conquistare i play-off. La realtà dei fatti, attualmente, è ben differente con un cambio di guida tecnica ed una squadra che non sa più vincere. Un vortice che vede dentro il Trapani e gli appassionati della maglia granata. Un cambio in panchina da Moschella a Criaco che ha certamente scosso l’ambiente, con una reazione in campo da parte dei giocatori, molto più propositivi in avanti.
Nonostante ciò, però, il gioco del Trapani punta sempre più sulle individualità, sulle fasce in particolar modo, con i difensori che spazzano in avanti. I limiti del centrocampo appaiono evidenti da giornate, ma per Criaco la strada da proseguire è quella intrapresa del 4-2-3-1. Per il tecnico non c’è la necessità di inserire un uomo in più in mezzo al campo.
Ancora una volta, quindi, dopo la partita contro l’Acireale, il centrocampo è stato al centro dei temi trattati, con una frase pronunciata da Leo Criaco, che va in direzione opposta a quella iniziale di Francesco De Felice: “Statisticamente, ormai a livello di serie A, i difensori giocano molti più palloni dei centrocampisti. Una volta c’era il play, mentre ora i difensori sono diventati molto più registi”. Tra serie A e serie D, è facile notare la presenza anche della serie B e della serie C, con il Trapani che deve acquisire la consapevolezza della propria categoria di appartenenza, rispetto al recente passato, che l’aveva visto tra i professionisti per dieci anni.