La media punti è precipitata da 1,37 a 0,75 punti a partita e la qualità delle prestazioni ha raggiunto il ‘livello di guardia’
Il Trapani andava meglio con Moschella in panchina. All’indomani dell’incredibile sconfitta di Castrovillari, sono i numeri a condannare l’attuale allenatore Leo Criaco.
Con Moschella alla guida tecnica, il Trapani aveva ottenuto 11 punti in 8 partite, con 3 vittorie, 2 pareggi e 3 ko. L’esonero, però, si era reso necessario perché appariva evidente che il modulo scelto dall’allenatore, il 4-2-3-1, mal si adattava alle caratteristiche tecniche dei calciatori. Così la società si è vista costretta ad esonerare Moschella, affidando la panchina al suo vice, Leo Criaco. Una operazione sulla falsa riga del Palermo della passata stagione, quando i rosanero esonerarono Boscaglia affidando la guida tecnica all’ex vice Filippi. La prima mossa dell’allenatore di Partinico è stata quella di cambiare il modulo, scegliendo quello che più si adattava alle caratteristiche dei calciatori, cosa che sta continuando a fare anche quest’anno.
Criaco, invece, ha scelto di attuare il pensiero di Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo: tutto cambia perché nulla cambi, e, così, ha confermato il 4-2-3-1, con il centrocampo che sistematicamente va in affanno e con i difensori che lanciano per gli attaccanti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: 3 punti in 4 partite, senza mai la gioia di un successo, e con una media punti di 0,75 a partita, inferiore a quella di Moschella, già di suo poco soddisfacente: 1,37.
Ci sono, poi, sconfitte e sconfitte. Quella di Castrovillari è forse una delle peggiori perché, al netto degli episodi che spesso però sono decisivi, il Trapani è come se in Calabria non ha giocato: palla lunga verso gli attaccanti e, nel finale, una sostituzione, quella di Olivera rilevato da Munoz, che ha lasciato in mezzo al campo il solo Santarpia.