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Morgia: «Il Trapani deve avere rispetto della città»

Alla vigilia della sfida contro il Lamezia Terme, il tecnico granata si concentra sul suo gruppo e sulla soddisfazione dei propri uomini a disposizione per la sua cultura di sport

Il Trapani è pronto a ritornare in campo, dopo lo stop forzato della scorsa settimana, per il rinvio del match contro la Gelbison. Periodo durante il quale mister Massimo Morgia ha potuto lavorare sulla propria squadra: «Mi ritrovo come se avessimo fatto un ritiro, senza partite sperimentali a disposizione e con la metà degli allenamenti che si fanno in sede di preparazione. La squadra però ha un grande spirito di collaborazione e sono estremamente contento». 

Diverse le assenze annunciate dal tecnico dei trapanesi: «In questi giorni ho dovuto fare meno di Munoz e Spano, oltre a Bonfiglio e Pedicone, che non ho mai allenato, ma che riconosco essere importanti per il gruppo. Chi non c’è verrà sostituito degnamente dagli altri».

Massimo Morgia sempre più leader dentro e fuori dal campo: «Ognuno risponde del suo ruolo. Il mio ruolo è quello di allenare i giocatori al meglio, dando un responso giornaliero alla società. Non voglio avere gente scontenta in rosa. Tutti sono contenti di essere qui. Siamo in 26, ma ci manca un under, che possa sostituire Pedicone per non cambiare ogni volta disposizione dei giocatori. Adesso bisogna cominciare a lavorare nei particolari. Credo che il tempo non sia mai troppo per farlo per portare una squadra per avere un atteggiamento propositivo». 

Morgia vuole un Trapani che rispetti la cultura e l’identità costruita nel tempo dai trapanesi nel Trapani: «Io devo fare un lavoro mentale e far capire l’importanza della maglia. Non è possibile che il Trapani aspetti l’avversario. Dobbiamo avere la nostra mentalità e gioco. L’atteggiamento deve rispettare la città ed il dna del gruppo, lottando dal primo al novantesimo minuto. Dobbiamo cercare di riappropriarci della gente di Trapani, riavvicinandola alla squadra. Questo avviene solo se si fa un risultato importante. Noi abbiamo bisogno del calore dei nostri tifosi». 

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