Con l’arrivo di Morgia la trasformazione appare evidente: non più solisti ‘senza anima’, ma un gruppo ‘compatto’
Il cambiamento è stato servito. L’avvento di Massimo Morgia ha, ormai chiaramente, cambiato il Trapani, passato dall’essere un gruppo di solisti che suonavano ciascuno per i fatti propri e con il morale sotto ai tacchi, quindi ‘senza anima’, ad un gruppo compatto e coeso, dove tutti gli interpreti danno il massimo, a prescindere da chi gioca.
La trasformazione, quindi, rispetto alle recenti gestioni di Moschella e di Criaco sono evidentissime, ed il risultato è sotto gli occhi di tutti. Non soltanto per i risultati, con tre vittorie nelle ultime quattro gare, anche se tutte ottenute in casa, ma, quello che risalta agli occhi sono le prestazioni. Il Trapani prima a volte si estraniava dal campo, soprattutto nelle partite esterne, mentre in casa procedeva a sprazzi. Adesso, invece, la squadra scende in campo con le idee chiare, utilizzando il fraseggio e non più i lanci lunghi ed anche nell’unica trasferta, quella di Licata, a prescindere dal ko, la squadra ha giocato da… ‘squadra’.
E’ chiaro che Morgia ha ancora tanto lavoro da fare, ma evidentemente è già entrato nella testa dei calciatori, i quali hanno recepito i suoi dettami e li condividono appieno, dimostrando che il connubio è quello giusto. Il campionato è ancora lungo, un girone più una partita, quella di mercoledì a Paternò ed il recupero con la Gelbison, ed i granata adesso hanno tutte le carte in regola per poter dire la propria in un campionato, comunque, molto equilibrato.