Il ko con il Cittanova lascia tanti punti interrogativi: è stata la peggiore prestazione con Morgia in panchina, ma non mancano le attenuanti
Una sconfitta inattesa e, per questo motivo, un ko che brucia tanto. Il Trapani battuto a domicilio dal Cittanova è una squadra diversa da quella delle precedenti sfide con Morgia in panchina. Anche quando i granata erano stati battuti, come a Licata, la squadra si era ben disimpegnata ed il risultato era stato bugiardo.
Questa volta, invece, no. Questa volta il gioco del Trapani ha lasciato a desiderare, ritrovandosi soltanto negli ultimi venti minuti quando, però, il risultato finale era già compromesso. Certamente i 46 giorni senza calcio, con tanto di infezione da Covid-19, ha lasciato il segno, perché, oltretutto, il Coronavirus può lasciare degli strascichi che non permettono nel breve periodo di ritornare ai livelli di prima, e questo è un aspetto che conosceranno bene soltanto gli interessati, l’allenatore ed i componenti degli staff, tecnico e sanitario.
Di certo, però, la prestazione è stata insufficiente, soprattutto quella nella corsia difensiva di sinistra. Sia in occasione del primo che del secondo gol calabrese, infatti, i granata hanno lasciato autentiche praterie ai rivali, dal loro canto bravi a sfruttarle appieno. Poi, il 3-0 è stata una topica clamorosa del portiere, mentre i due gol realizzati sono più il frutto di azioni personali che manovrate.
Insomma, questo Trapani è stato una brutta copia di quello delle ultime partite disputate e la speranza è che dalla prossima partita, quella di Acireale, si possa rivedere il gioco che aveva caratterizzato le prime gare della gestione di Massimo Morgia.
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