Dalla gavetta nelle serie dilettantistiche all’exploit di Trapani, un’esperienza che Nicola Citro non dimentica, così come il rapporto con il direttore sportivo
Resilienza. È questa la parola chiave per chi sceglie di continuare sulla via del sacrificio, come fatto da Citro. Alla lunga, però, ogni cicatrice può diventare un’opportunità, specialmente se a regalartela è la serie B: “Quando è arrivata la chiamata del Trapani, del direttore Faggiano, non ci credevo, pensavo fosse uno scherzo”.
A proposito dell’attuale ds della Sampdoria, potrebbe avere una pagina speciale nell’album dei ricordi di Citro, come affermato a gianlucadimarzio.com: “Sicuramente la persona più importante della mia carriera. Mi ha dato fiducia e mi ha permesso di fare un salto importante. Lui viene prima di tutti”.
Dopo il primo anno sfortunato, a Trapani è stata un’altra persona fondamentale a mischiare le carte in tavola: “Dopo che è arrivato Cosmi mi sono messo sotto in ritiro. Le prime 4-5 partite entravo, ma niente di più. Tutto è cambiato alla prima da titolare con l’Entella, quando segnai una doppietta, uno dei ricordi più belli da calciatore”.