Il centrocampista palermitano ha disputato un torneo e mezzo in maglia granata e si schierò contro il presidente Rosano, in difesa dell’allenatore Capuano
Quando arrivò a Trapani rappresentava l’elemento di spicco di una nuova proprietà che prometteva scenari migliori. Terminò la sua esperienza un anno e mezzo dopo con la società retrocessa e scomparsa.
Onofrio Barone, nato a Palermo il 4 luglio 1964 e che oggi compie 59 anni, del Trapani è stato anche il capitano. Il suo approdo in granata avvenne nell’autunno del 1998, subito dopo il passaggio di consegne fra il gruppo Bulgarella e quello capeggiato da Rosano. Venne fortemente voluto dalla nuova proprietà perché rappresentava sicuramente un calciatore di categorie certamente superiore rispetto alla C2 nella quale, in quell’anno, militava il Trapani. Aveva già 34 anni, ma dispensava calcio a tutti i livelli e quell’anno collezionò 24 presenze mettendo a segno un gol. Nel torneo successivo, il 1999-00, restò dopo una trattativa andata per le lunghe e dopo le “fughe” di tantissimi calciatori per i problemi economici della società, divenne pure capitano, schierandosi apertamente contro il presidente Rosano quando, sul finire del torneo con la squadra impelagata nella lotta per raggiungere almeno i playout, questi aveva esonerato Ezio Capuano, richiamando Pietro Ruisi. Quell’anno per lui le presenze furono 31 in campionato più altre 2 in Coppa Italia, per un totale di 56 partite.
Terminata l’avventura al Trapani, ha proseguito a giocare fino al 2006 e, poi, ha intrapreso la carriera da allenatore divenendo il secondo di Davis Mangia prima al Palermo e poi nell’Under 21 azzurra.