Il virologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano lo ha spiegato in una intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport: ‘non ha senso il tampone per gli asintomatici’
‘Spero proprio che il 2020-21 sia una stagione bella dall’inizio, ma non escludo che in qualche modo si completi anche questa’. E’ una delle frasi di Roberto Burioni, virologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che fanno parte dell’intervista che ha rilasciato a La Gazzetta dello Sport.
‘Non possiamo fare previsioni – ha spiegato il virologo che lanciò l’allarme sul Coronavirus già l’8 gennaio scorso -, sappiamo troppo poco di questo virus. Ogni decisione passa solo dagli sviluppi della pandemia nel mondo. Mi concentro su quella, non sul calcio giocato che può attendere. Niente sfottò ai cugini romanisti, niente bandiere: il momento è troppo serio, il nemico è comune e forte’.
Quindi, spiega come ‘dopo il contatto ci può essere un periodo di incubazione che va dai 5 agli 8 giorni, ma che arriva a volte fino ai 14, durante il quale la persona può ammalarsi e a sua volta trasmettere la malattia. Chi si contagia oggi non si ammala domani, ma tra un po’, ed è per questo che tutta la Juve è in quarantena’. E poi risponde anche ad una domanda sui tamponi. ‘Non ha senso farlo in manivera preventiva, senza sintomi. Chi non dà alcun tipo di criticità deve solo aspettare la fine del periodo di quarantena per reinserirsi nella vita pubblica. Basta porre attenzione a ogni sintomo’.