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Allenamenti obbligatori, l’Aic sbotta: alcune società vivono su Marte

Damiano Tommasi, presidente dell’associazione calciatori, a muso duro contro quelle società che ancora obbligano i calciatori ad allenarsi, anche se a piccoli gruppi

Ora basta. E’ in gioco la salute di tutti. Damiano Tommasi, presidente dell’associazione italiana calciatori, si scaglia contro quelle società che ancora oggi, nonostante l’imperversare del Coronavirus, obbligano i propri tesserati agli allenamenti, nonostante anche i medici chiedano uno stop.

‘Ci rattrista e siamo indignati nel registrare ancora oggi un comportamento scriteriato e fuori dal contesto nazionale e internazionale di alcune società che si ostinano a convocare gli atleti per allenamenti in piccoli gruppi, o peggio ancora, per il controllo quotidiano della temperatura’. E’ così che comincia il documento dell’Aic che, come riferisce l’Ansa, riguarda soprattutto alcuni club di Serie B.

‘Ora riteniamo che la situazione abbia una definizione ben precisa – prosegue la nota -. Se i club convocano in Italia calciatori per il solo fatto di controllare la presenza di febbre o meno, costringendoli a muoversi da casa, incontrare persone, frequentare ambienti per ottenere un dato facilmente comunicabile per telefono, è un atto vergognosamente irresponsabile nei confronti delle tante persone costrette a muoversi e a lavorare per consentirci un minimo di servizi necessari. È, inoltre, offensivo nei confronti di quanti sono in prima linea, medici, infermieri e personale sanitario, che ci implorano di rimanere a casa. Se le società convocano gli atleti difendendosi con il decreto del presidente del consiglio dei ministri (che permetterebbe gli allenamenti per atleti/atlete di interesse nazionale per la preparazione a competizioni nazionali e/o internazionali) devono spiegare quale sia l’interesse nazionale di tenere in forma atleti ed atlete che nella migliore delle ipotesi non riprenderanno l’attività prima di metà aprile. Questo significa che stanno vivendo su un altro pianeta. Se, infine, la convocazione è volta ad ottenere il rifiuto dai calciatori per poter poi procedere con la decurtazione degli emolumenti significa che stiamo raschiando il fondo del barile della dignità. Tradotto, oggi in Italia ci sono ancora società calcistiche – conclude l’Aic – che o sono vergognosamente irresponsabili, o vivono su Marte o sono privi di un minimo di dignità. Cogliamo l’occasione per dare un grande abbraccio ideale ai tanti medici, infermieri e personale sanitario che in questi giorni e nelle prossime settimane avranno bisogno del supporto dell’Italia intera. Grazie da tutti noi’.

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