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Frank Domicolo: «Trapani sempre nei miei pensieri»

Intervista esclusiva di trapanigranata.it all’ex centrocampista granata che nonostante la lontananza continua a seguire sempre le vicende trapanesi

È un periodo storico nella quale si cerca di essere uniti, ma bisogna essere lontani allo stesso tempo. Oltre diecimila chilometri separano Trapani dalla California. Una distanza in linea d’aria siderale, eppure, nonostante ciò c’è sempre vicinanza.

 

Trapani stagione 2009-2010

Frank Domicolo è stato centrocampista granata dal 2007 al 2012: cinque stagioni e salti multipli con le promozioni dall’Eccellenza alla Prima Divisione di Lega Pro.

Un simbolo della grande cavalcata del Trapani targato Vittorio Morace e sempre legato alla città trapanese, nonostante siano passati diversi anni e adesso si ritrova a notevoli chilometri di distanza.

 

C’è molta emozione nei ricordi dell’ex calciatore

«È risaputo il mio rapporto con Trapani e i trapanesi. Lì ho vissuto la mia parentesi più bella a livello di calciatore, senza nulla togliere ad altre piazze. Ho sempre detto e ribadisco con orgoglio che sono un trapanese d’adozione. Ho ancora molti amici fraterni e la distanza non cambierà mai ciò. Come si dice il “passato non si dimentica“».

 

Frank Domicolo insieme agli zii Franco e Donatella Barone

Una vita nuova per Frank Domicolo da quando è ritornato negli Stati Uniti d’America

«Io mi trovo a Newport Beach in California e lavoro nel campo della ristorazione. Sono qui insieme ai miei zii Franco e Donatella Barone e gestiamo a conduzione familiare i nostri ristoranti. Con la nostra cucina, cerchiamo di portare il made in Italy in California».

 

L’ex centrocampista granata spiega come sta vivendo questo particolare periodo storico

«Diciamo che qui negli Stati Uniti d’America, per il momento, si sta un po’ più rilassati rispetto a ciò che vedo in Italia. Il Coronavirus anche qui adesso si sta espandendo in maniera rapida e c’è apprensione. Ovvio che il mio pensiero è soprattutto lì nella nostra amata Italia alla mia famiglia, a tutti i miei amici e il popolo italiano in generale».

 

Distanza e speranze, ma Trapani sempre in mente

«Spesso sono le sei del mattino qui quando i granata scendono in campo. È stata una stagione molto travagliata che alla luce dei fatti è passata giustamente in secondo piano. Il calcio ci manca a tutti ma era doveroso fermarsi la vita umana prima di tutto. Mi auguro che quanto prima tutti possiamo tornare ad abbracciarci e vivere una vita normale. Per il nostro Trapani spero che riesca a fare un altro miracolo calcistico».

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