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Trapani, Ignazio Arcoleo e… quella cena con José Mourinho

Attraverso le colonne del Giornale di Sicilia il club manager granata ha rilasciato una lunga intervista rivivendo i ricordi del passato e dicendo la sua sulla sospensione dei campionati

Ignazio Arcoleo racconta l’attuale periodo lontano dai campi di calcio e in apprensione per l’emergenza Coronavirus: «Sto vivendo questo momento particolare con tanta tristezza ed apprensione per tutte le persone e gli amici a cui sono legato, sparsi in tante città d’Italia per cui spero che tutto questo finisca presto».

Il club manager del Trapani è sicuro sulla sospensione dei campionati: «In questo momento mi pare prematuro parlare di ripresa dei campionati – sottolinea Arcoleobisogna solo restare fermi e pensare alla salute delle persone, non vedo alternative, cercando solamente di non alimentare il contagio e rispettare tutto quello che lo stato ci dice di fare per garantire la sicurezza di tutti, rimanendo a casa perché a nessuno in questo momento viene voglia di mettere a repentaglio la sicurezza di tutti solamente per il gusto di concludere un campionato».

Arcoleo, prima del ruolo da dirigente, è stato l’allenatore granata che sfiorò la serie B negli anni novanta: «Il ricordo più bello sulla panchina del Trapani appartiene sicuramente la stagione 1993/94, quella della promozione dalla C2 alla C1, a parte il campionato vinto sul campo e concluso con tanti punti di vantaggio dopo una stagione indimenticabile, il ricordo più bello è legato all’amichevole disputata al “Provinciale” contro il Porto per festeggiare la vittoria del campionato, in cui José Mourinho era il vice allenatore di Bobby Robson».

L’ex tecnico dei granata prosegue nel ricordo: «Dopo la splendida partita che si concluse per 2-2, quando la sera al ristorante le due squadre si ritrovarono assieme a cena. In quell’occasione lo stesso Mourinho e tutto lo staff del Porto abbracciarono affettuosamente i miei giocatori facendo loro i complimenti per la partita spettacolare che avevano disputato sotto l’aspetto del gioco, della correttezza e della qualità. Erano giocatori straordinari come Fernando Couto, Joao Pinto, Victor Baia, Timofte, che giocavano nelle squadre nazionali, che facevano i complimenti ai nostri ragazzi che avevano disputato una partita da incorniciare. Ragazzi che io ancora porto tutti nel cuore, un gruppo che proveniva dall’interregionale ma che aveva acquisito una tale sicurezza e consapevolezza nei propri mezzi da fargli raggiungere risultati straordinari anche nelle serie superiori».

Approfittando sempre di quell’occasione della sfida contro il Porto, Ignazio Arcoleo ha voluto ricordare il proprio legame con Andrea Bulgarella, proprietario di quel Trapani: «In quella serata  a un certo punto il presidente Andrea Bulgarella mi mise la mano sulla spalla dicendomi: “Ha visto mister che avevo ragione io?”. Bulgarella si riferiva a quanto successo qualche mese prima, quando dopo alcuni risultati negativi gli avevo presentato le mie dimissioni che però Bulgarella, con il quale c’era reciproca stima ed affetto, aveva rigettato chiedendomi di andare avanti. Quello fu un momento indimenticabile».

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