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Coronavirus, Spadafora sul campionato: ‘È difficile che possa riprendere’

Quello che molti tifosi scongiuravano potrebbe davvero realizzarsi a causa della diffusione del contagio da Covid-19. Il ministro dello sport parla molto chiaramente e quasi pone una pietra tombale sulla ripresa dei campionati di calcio italiano

Potrebbe essere la notizia dell’anno nel mondo dello sport italiano e forse lo è: tutti i campionati italiani potrebbero finire in anticipo, perché se l’emergenza sanitaria scatenata dal Coronavirus non dovesse rientrare non ci sarebbe altra strada, se non quella di far finire tutti i campionati del calcio italiano. E la notizia “bomba” filtra non da un soggetto a caso, ma dal ministro dello Sport in persona, Vincenzo Spadafora. Ed è lo stesso ministro, senza tanti fronzoli e con un certo dispiacere, a parlarne ai microfoni di Rai3. Afferma Spadafora: «A me dispiace dire e annunciarlo proprio qui, ma le ottimistiche previsioni che facevano pensare di potere riprendere a fine aprile o ai primi di maggio – i campionati di calcio e in tutte le discipline – credo lo siano state un po’ troppo. Sul 3 maggio sono dubbioso, se ci fosse la possibilità di riprendere decideremo di farlo a porte chiuse. A oggi ho qualche dubbio sulle dichiarazioni che sento di poter riprendere la competizione. Sono gli stessi scienziati a non avere certezze rispetto all’evoluzione. Non è che stiamo sbandando, ma dobbiamo adattare le decisioni che cambiano continuamente».

E il punto focale attorno al quale ruota tutta la questione è la ripresa o meno dei campionati, perché è chiaro che tutto parte da lì. Il contagio da Covid-19, purtroppo, pare ancora inarrestabile e le previsioni ottimistiche sulle quali si ragionava in precedenza, sembrano soltanto uno sbiadito ricordo. «Credo che le persone – prosegue Spadaforaabbiano bisogno di ogni tipo di informazione di tranquillizzare o dispiacere. La scelta finale sarà alla federazione, ma le previsioni ottimistiche di iniziare il 3 maggio… È difficile che possa riprendere, se la Figc dovesse posticipare nei mesi estivi, luglio agosto, beh, questo rientra nell’autonomia dello sport. Dipenderà anche da tutti gli altri campionati. Il mondo del calcio ci ha messo un po’ di più a capire l’emergenza che stavamo affrontando. Ora si muoverà con la cautela per evitare certi scenari».

Sulla questione relativa all’attività sportiva all’aperto, invece, il ministro dello Sport ha un idea molto precisa e contraria rispetto a quella scuola di pensiero che non vede particolari problemi, sia pur nel rispetto di certe precauzioni, a praticarla. «Sono contrario a chiunque, in modo superficiale, decida di svolgere attività motoria rischiando per se stesso e gli altri. C’è un motivo serio: ci sono persone con patologie per cui è fondamentale, indispensabile, potere camminare. Un numero limitato di persone con patologie precise. Mi appello al buonsenso. Non sappiamo – conclude Spadaforaquanto durerà questo blocco totale, ma per una questione di salute non possiamo precludere ad alcuni qualcosa di necessario a causa degli incoscienti».

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