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Nino Barraco, la leggenda del Trapani si racconta

Attraverso le colonne del Giornale di Sicilia l’ex giocatore granata ha rilasciato una lunga intervista rivivendo i ricordi del passato e commentando la stagione attuale dei trapanesi

Nino Barraco è stato il “Baggio del sud”. Un numero dieci icona del Trapani degli anni novanta che sfiorò la serie B. L’ex calciatore granata è stato intervistato dal Giornale di Sicilia e ricorda così la sua avventura: «Trapani è stato il mio trampolino di lancio. È stata la città che mi ha fatto maturare e che mi ha permesso poi di arrivare fino in serie B. Trapani mi ha dato, io sono innamorato di questa città, anche se sono marsalese di nascita, è la mia prima casa in cui ho vissuto cinque stagioni indimenticabili con il record di miglio realizzatore della storia di cui sono orgoglioso». 

Ottantuno le reti messe a segno da Barraco con la maglia granata: «Ne ricordo due in particolare, il primo, nello scontro diretto contro il Casale di Principe, contro cui lottavamo per salire in C2, con un pallonetto al portiere; poi quello nella stagione successiva, nella partita in casa con il Sora, di controbalzo all’incrocio dei pali». 

Dopo la carriera da calciatore, Nino Barraco non ha proseguito la propria carriera da dirigente con il Trapani: «L’unico mio vero rammarico è quello di non avere mai avuto la possibilità di collaborare con questa società, a parte una breve parentesi di due mesi con il direttore sportivo Luca Nember ma poi è svanito tutto. Nonostante tutto, però, sono il primo tifoso del Trapani». 

Il Trapani occupa il terzultimo posto del campionato di serie B, per Nino Barraco «è stata una stagione difficile, con i problemi societari all’inizio ed una campagna acquisti estiva non adeguata. Sicuramente i continui avvicendamenti non aiutano ma nonostante tutto il Trapani può ancora salvarsi, anche se onestamente in questo momento è difficile capire se si riprenderà o meno a giocare». 

L’ex calciatore del Trapani butta un occhio anche sugli attaccanti granata: «Pettinari sta facendo la differenza perché ha trovato una città che lo vuole bene, un po’ come successe a me allora. Evacuo, poi, è l’emblema del calcio trapanese, un ragazzo d’oro, uno che quando entra dalla panchina si fa trovare pronto come ha dimostrato cambiando le partite in cui è stato chiamato in causa».

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