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L’ex tecnico Benenati: ‘A Trapani con responsabilità e passione’

In esclusiva per trapanigranata.it l’allenatore nella stagione 2001-02 torna a parlare di quella che fu la sua esperienza in panchina

Essere stato tecnico del Trapani per tanto tempo, o per pochi mesi, è una di quelle esperienze che un allenatore non  dimentica facilmente e mister Baldo Benenati lo sa bene. Allenatore delle giovanili e di prima squadra, ma anche tecnico, direttore sportivo, e docente di scienze motorie, Benenati è un uomo di calcio a tutto tondo. Profondo conoscitore di calcio dalle serie maggiori, a quelli minori, partendo dall’attività sportiva di base dedicata ai più piccoli è arrivato, da giovane,  a guidare squadre in promozione, in  prima e seconda categoria, e in Eccellenza. Tecnico del Salemi, della Folgore, del Campobello, del Vita, e tra le sue esperienze da allenatore anche, sicuramente quella più blasonata, con il Trapani in eccellenza.

Ed è lui stesso a raccontare l’esperienza vissuta da tecnico dei granata.

IL RICORDO
«Sono arrivato al Trapani dopo aver vinto il campionato con il Vita. In quel tempo a livello societario l’amministratore era Guido Messina, una persona seria e con la quale avevo un buon rapporto, che nonostante mille difficoltà, anche economiche, porto avanti la gestione della società fino a quando per lui fu possibile. Successivamente, nella stessa stagione, subentrò il nuovo gruppo dirigenziale guidato dal presidente Gaetano Seidita. Sul campo ho tanti bei ricordi. Ci allenavamo al campo sportivo di Nubia tre volte a settimana, e lavoravamo con intensità e serietà e facendo tutti grandi sacrifici. In particolare ricordo il pareggio per 1-1 nel derby con il Città di Trapani al ‘Provinciale’. Andammo in vantaggio con Barone nei primi minuti della partita, ma il pareggio degli avversari arrivò nei minuti finali. In quella partita, giocata sotto la pioggia, come avversario incontrammo anche uno dei migliori giocatori che il Trapani in quegli anni annoverava, Walter Figuccio, che era stato mio giocatore nel girone di andata di quella stagione, e che nella finestra di calciomercato era passato al Città di Trapani. Gli avversari in quella stagione erano sicuramente più attrezzati di noi dal punto di vista tecnico ed erano ottimamente guidati da Nicola Celano, ma noi riuscimmo comunque a non farci battere. In quella stagione il campionato fu stravinto dal Marsala di Nino Barraco che dominò in lungo e in largo il campionato, ma aveva una squadra di livello superiore al campionato di eccellenza».

IL TRAPANI
«Arrivai direttamente alla guida della prima squadra dopo qualche giornata dall’inizio del campionato e andai via a gennaio, rimanendo tutto il girone d’andata. Nonostante nel campionato vi fossero squadre più attrezzate di noi, eravamo comunque riusciti a raggiungere una zona di metà classifica. Ad inizio stagione molti giocatori che nell’annata precedente avevano contribuito a salvare il Trapani andarono via, e io rimasi con molti calciatori giovani. Inutile dire che per me, appena trentenne, era una responsabilità grande. Guidai il Trapani con passione e responsabilità. Sono rimasto legato al Trapani che è una piazza importante. Il Trapani è stata una bellissima esperienza e rimane nel mio cuore».

LE DIFFICOLTÀ
«Con ragazzi giovani e alcuni dei quali non esperti per la categoria feci un buon lavoro, e nonostante una situazione economicamente difficile facemmo bene. In trasferta andavamo bene, ma al ‘Provinciale’ sciupammo alcune occasioni. Lasciai il Trapani i primi di gennaio del 2002. Avevo rifiutato la proposta della società di assumere la conduzione del settore giovanile e della Juniores. Mi subentrò Ninni Carollo, un tecnico preparato, ma anche a lui non andò bene. Perse le prime due partite e poi cominciarono i problemi con i giocatori che rifiutarono di scendere in campo per i noti problemi economici. Dopo quattro rinunce da parte dei giocatori granata da lì a poco il Trapani fu radiato e l’unica squadra a rappresentare la città in Eccellenza rimase il Città di Trapani».

I CALCIATORI
«Ricordo bene i calciatori della mia squadra. Tutti giovani che si allenavano a Nubia e davano il loro contributo per il Trapani. Walter Figuccio che era uno dei maggiori talenti espressione del calcio locale, ma anche Utro che poi divenne capitano. Ricordo anche Barone, Castoro, Tumbarello, Battaglia, Ruggirello. Giorgio Grammatico che era un ottimo esterno e un ragazzo straordinario dal punto di vista umano. Davvero ancora li ricordo tutti».

BALDO BENENATI OGGI
«Attualmente sono docente di scienze motorie al Liceo ‘Fardella-Ximenes’ di Trapani, ma sono anche presidente dellASD Città di Salemi – la scuola calcio che ha fondato nel 2012, ndr – che ha anche una squadra che milita in terza categoria. Non ho mai smesso di allenare i ‘piccoli’ e i giovani perché allenare le giovani leve del calcio mi è sempre piaciuto. Questa è una caratteristica che mi ha sempre accompagnato fin dall’inizio della mia carriera da tecnico. Ho cominciato a lavorare con i giovani nel 1992, e a partire dal 1999 con i grandi. Anche quando allenavo le prime squadre di alcune delle formazioni locali della provincia mi sono sempre occupato di avere un contatto e seguire i più piccoli. Attualmente mi occupo dell’attività sportiva di base e nella mia scuola calcio seguiamo diversi ragazzi, nelle varie formazioni che vanno dai 6 ai 15 anni, e con me collaborano ben 8 tecnici».

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