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L’ex Nizzetto: il Trapani meritava la A ed è retrocesso perché…

Il centrocampista, protagonista in due riprese nella prima esperienza dei granata in serie B, ripercorre la sua “storia” al Trapani e spiega i motivi della retrocessione

“La serie A ce la saremmo meritata più di loro”, cioé del Pescara. Luca Nizzetto, centrocampista oggi all’Entella e che con il Trapani è stato protagonista nei campionati di serie B dal 2013-14 fino alla retrocessione, con una parentesi al Modena, si è raccontato al Giornale di Sicilia. E spiega anche il suo punto di vista legato alla retrocessione di tre stagioni addietro.

“Purtroppo giocammo la sfida decisiva col Cesena conoscendo già il risultato delle altre partite – afferma – e loro sapevano di essere già salvi ed entrarono in campo con una tranquillità che se si fosse giocato in contemporanea alle altre non avrebbero avuto”.

L’ESORDIO – “Emozioni forti, quelle vissute a Trapani, la prima è stata una stagione unica: ero impaurito perché la B per me era un’esperienza nuova ed invece è stata un’annata bellissima. Siamo stati una delle rivelazioni del campionato nonostante un tasso tecnico incredibile, basti pensare all’Empoli di Sarri o al Palermo di Dybala e Belotti, eppure ci siamo tolti grosse soddisfazioni conquistando la salvezza con largo anticipo e rimanendo in lotta per i playoff fino alla fine”.

IL RITORNO – Dopo la parentesi di Modena, all’inizio del 2016 ancora la chiamata del Trapani: “Tornai a Trapani ancora grazie a Faggiano, in un gruppo già ottimo con Cosmi in panchina in cui ci inserimmo io e Bruno Petkovic. Iniziammo perdendo a tempo scaduto a Terni, poi la svolta dopo la vittoria di Perugia qualche settimana dopo e da lì in poi una magnifica cavalcata fino alla finale persa col Pescara che ci lasciò tanto rammarico. Col tempo abbiamo capito di aver fatto qualcosa di straordinario, rimane però il rammarico perché la Serie A ce la saremmo meritata più di loro”

LA RETROCESSIONE – L’anno successivo “avevamo ripreso con l’idea di fare un campionato di vertice, erano rimasti i pezzi migliori ma qualcosa è andato storto, poi ci siamo sistemati con l’arrivo di Calori, forse perché non avevamo più niente da perdere, e facemmo un girone di ritorno incredibile. Purtroppo giocammo la sfida decisiva col Cesena conoscendo già il risultato delle altre partite e loro sapevano di essere già salvi ed entrarono in campo con una tranquillità che se si fosse giocato in contemporanea alle altre non avrebbero avuto”.

GLI INCROCI DI QUEST’ANNO – “Il Trapani di adesso? Quando le stagioni nascono con problemi societari andare in campo non è facile, l’anno scorso hanno fatto un miracolo sportivo vincendo i playoff giocando un buon calcio. Ad inizio anno la situazione societaria non era serenissima anche se la squadra non è male, contro di noi hanno fatto una gara di grande cuore, sotto 0-1 l’hanno ribaltata per 4-1, vuol dire che credono nella salvezza. Prima dello stop stavano facendo una rincorsa importante, anche ad Empoli meritavano di vincere, alla lunga se la sarebbero giocata con un gruppo unito che non voleva mollare”.

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