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Il Trapani e quel tedesco che faceva impazzire le difese

Il Giornale di Sicilia ha intervistato Salvatore Gambino, in granata dal 2010 al 2014 e protagonista del doppio salto dalla Seconda Divisione alla Serie B

A Trapani Salvatore Gambino ha vissuto una seconda vita. Dopo un ottimo avvio di carriera con la maglia del prestigioso Borussia Dortmund, il giocatore italo-tedesco venne a Trapani reduce da diversi infortuni che ne rallentarono il percorso sportivo. Gambino vestì la maglia granata dal 2010 al 2014, conquistando le promozioni dalla Seconda Divisione di Lega Pro alla Serie B. Oggi Gambino, a 36 anni, vive in Germania e fa parte dello staff tecnico dello Westfalia Rhyanern in Oberliga (la Serie D tedesca) ed è stato intervistato dal Giornale di Sicilia per rivivere la sua avventura trapanese.

IL RICORDO

“Dopo l’esperienza col Borussia quelle col Trapani sono state le mie stagioni migliori – ricorda Gambino – a Trapani ho conosciuto tanti amici, di tutti conservo un bel ricordo, la società di allora, i tifosi, la gente, tutti mi sono rimasti nel cuore”.

LA CAVALCATA

“Quando sono arrivato il primo anno a novembre – continua Gambino – abbiamo vinto il campionato battendo l’Avellino in finale. L’anno successivo facemmo ancora meglio, era stato un anno praticamente perfetto, avevamo un grande vantaggio e la promozione in B sembrava cosa fatta, poi qualcosa cambiò, ancora oggi non trovo una spiegazione, ci facemmo superare dallo Spezia e arrivammo alla finale col Lanciano in cui ci bastava un pareggio. In quella partita io provenivo da un infortunio all’adduttore ma andai in campo lo stesso ed andammo in vantaggio all’inizio con un mio gol. Poi siamo calati mentalmente, qualcosa si è spento, e la delusione per la sconfitta è stata grande”.

LA PROMOZIONE 

“A Cremona è stata una grande festa, erano arrivati anche i miei genitori dalla Germania, una partita bellissima dall’inizio alla fine, eravamo andati sotto ma siamo stati bravi a rimontare e vincere una partita che non dimenticherò mai”.

IL GRUPPO

“Eravamo un gruppo molto unito con tanti buoni giocatori con cui sono legato ancora oggi, da Pagliarulo, a Pirrone a Giovanni Abate”.

LA SERIE B

“Il gol decisivo a Pescara il ricordo più bello dell’esperienza in Serie B, però abbiamo fatto una bella stagione, eravamo quasi gli stessi degli anni precedenti e questo è stato importante”.

L’ADDIO

“Ero al mare con la mia famiglia – ricorda Gambino – e mister Boscaglia mi comunicò con un sms che l’anno successivo non sarei rimasto con il Trapani. Ricordo che ci sono rimasto molto male perché avevo fatto tanto per quella squadra ma il calcio è anche questo”.

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