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Trapani, Castori: «Questo stop è peggio dell’estate»

Il tecnico granata rompe il silenzio e dice la sua, senza mezzi termini, in riferimento ai problemi sportivi scaturiti dall’emergenza sanitaria Coronavirus

Deroga al silenzio stampa da parte del Trapani che venerdì sera ha concesso mister Fabrizio Castori alla trasmissione televisiva Sportitaliamercato. Un incontro nel corso della quale l’allenatore granata ha detto per la prima volta le proprie posizioni sui temi d’attualità che sono stati trascritti da trapanigranata.it inerenti al Coronavirus e alle eventuali ipotesi di ripartenza.

MOMENTO GRANATA

«Il campionato si è fermato nel nostro momento migliore. La squadra era in grande condizione al di là della striscia dei quattro risultati utili consecutivi, perché avevamo fatto anche ottime prestazioni nei pareggi con la Juve Stabia, con lo Spezia e contro l’Empoli, nonostante l’ultimo episodio sfortunatissimo (autorete di Pagliarulo ndr). La squadra era in crescita anche grazie ai tanti cambiamenti di gennaio».

ALLENAMENTI

«Si parla di tre settimane se non quattro per scaldare i motori: non è il massimo, ma meglio di niente. Questa inattività è peggio di quando ci si ferma per l’estate. In vacanza il giocatore può fare la corsetta o la partita a tennis: qui in casa è difficile mantenere il ritmo d’allenamento. Due mesi di stop sono tanti e ne passerà almeno un altro prima di ritornare a giocare. Un lasso di tempo molto lungo che è un problema».

RISCHIO INFORTUNI

«Mancano dieci partite che si disputeranno in uno stretto giro di tempo dopo tre mesi di inattività: c’è il rischio serio di infortuni. Non bisogna però pensare ai problemi, ma alle soluzioni per risolverli. Ho sentito che si potrebbero concedere cinque sostituzioni: ciò sarebbe già un aiuto. Con tre partite in otto giorni dopo tre mesi di inattività i giocatori si stirano».

IPOTESI ANNULLAMENTO

«I meriti acquisiti in campo vanno riconosciuti. La fotografia dell’attuale momento, però, non rispecchia il valore assoluto, quindi bisogna andare fino in fondo. Noi con dieci partite da giocare, non mi garba per nulla che il Trapani possa essere decretato terzultimo e retrocesso. Con trenta punti ancora a disposizione i cinque punti che ci separano dai play-out ancora si possono rimontare. Vanno fatte tutte le valutazioni del caso fino in fondo».

 

L’intervista segue su porte chiuse e tamponi per tutti.

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