Il ministro dello Sport non assicura la ripresa del sistema calcio a partire dal 4 maggio e va contro le indicazioni fornite dalla Figc
La Figc non vede l’ora che i calciatori tornino quantomeno ad allenarsi, a partire dal 4 maggio, ed invia un protocollo sanitario che sta mandando in crisi tante società di B, le quali non si trovano nelle condizioni di rispettare quanto previsto.
Adesso, però, a spegnere i facili entusiasmi sulla ripartenza, soltanto della serie A in questa prima fase, ci pensa Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport il quale, nel corso dl Tg2Post ha spiegato “Il calcio non è solo serie A, non dó per certo nè la ripresa dei campionati, nè gli allenamenti, ma anche se dovessero riprendere gli allenamenti non è detto che riprendano le partite”.
Parole, quelle di Spadafora, che sono arrivate dopo quelle di Roberto Speranza, ministro della Salute, per il quale, considerato che ogni giorno ci sono centinaia di morti al giorno, il ritorno all’attività calcistica non rappresenta certamente la priorità.
La Figc, quindi, corre, con il benestare di molte società di serie A, ma adesso il governo nazionale sembra rallentare la rincorsa. La partita, quindi, appare apertissima