Trapani Granata
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Simone Basso: «A Trapani sono stato apprezzato come uomo e come calciatore»

L’esterno che fece grande i granata è stato intervistato dalla pagina Instagram Italian Footbatelier, raccontando tutti i retroscena della sua esperienza trapanese

Simone Basso è uno dei calciatori più amati della storia del Trapani dell’ultimo decennio. Le sue sgroppate sulla fascia destra sono state protagoniste granata dal 2012 al 2016. Un giocatore, che, nel corso della sua avventura trapanese, oltre che a raggiungere la prima promozione in serie B, ha saputo rialzarsi più volte dai seri infortuni che ha dovuto fronteggiare.

Basso, tornato oggi nella sua Liguria alla Lavagnase, è stato intervistato dalla pagina Instagram Italian Footbatelier, raccontando tutti i retroscena della sua esperienza trapanese.

L’ARRIVO A TRAPANI
«Avevo un altro anno di contratto a Sorrento, però in società iniziava ad esserci qualche problema e pian piano andava smantellandosi. Uno degli ultimi giorni del mercato ricevetti la chiamata dal mister Boscaglia che faceva anche da manager. Aveva in squadra un ragazzo che aveva giocato con me e mi aveva sponsorizzato: così andai a Trapani».

L’IMPATTO
«Il Trapani veniva da una delusione profonda perché aveva perso la finale con il Lanciano per andare in B. Ricordo che arrivai il giorno precedente alla prima partita di campionato che era Trapani-Carpi. Andai in panchina e perdemmo quella gara. Finito il match fuori dallo stadio c’erano i tifosi che ci aspettavano. “Qui ci fanno la pelle”, pensai. Poi è stata una stagione indimenticabile in senso positivo con la promozione in serie B».

LA CITTA’
«Ho ricordi bellissimi. Trapani è la squadra in cui sono rimasto per più anni, di conseguenza sono stato benissimo. Sono stato apprezzato come uomo e come calciatore: penso che sia la cosa più bella. In campo è andata bene, però essere amato fuori come persona è bellissimo. Si vive molto bene e per me è a misura d’uomo: chiaro che se un ragazzo di diciotto anni pensa di fare serate, discoteche ha un po’ poco sotto questo aspetto qui. Per come vivo io era il posto perfetto: c’è il mare, si mangia bene».

IL DERBY CON IL PALERMO
«Mi ricordo che alla Favorita perdemmo sonoramente. Nel Palermo c’erano Dybala e Vazquez titolari. Si fece male Dybala e si alzò dalla panchina Belotti: tanta roba… Belotti fu poi decisivo con le sue reti. Era una partita molto sentita per i tifosi, ma avevamo difronte uno squadrone».

ROBERTO BOSCAGLIA 
«Il rapporto con Boscaglia c’è tuttora. Lui è alla Virtus Entella e spesso ci vediamo, essendo del posto. È un rapporto che dura e spero che durerà ancora. Anche se c’è stato un rapporto da giocatore-allenatore, ciò che si è creato fuori è qualcosa di bellissimo».

SERSE COSMI
«In allenamento non si presentava con il caratteristico cappellino. Appena arrivato a Trapani, però, portò la sua console da dj, la mise in sala medica e metteva musica a volumi importanti. Con lui bisognava essere forti caratterialmente, perché comunque in campo non usava mezzi termini: se ne risentivi di ciò, non giocavi. Finita la partita e nell’intervallo i suoi discorsi erano tranquilli, ma, in campo, in trans agonistica, ne diceva di tutti i colori».

MATTIA CALDARA
«Sento ancora Mattia Caldara. Sono rimasto in buoni rapporti. Lui era un giovane e a Trapani non giocava con continuità. Io ero un po’ più vecchietto e cercavo di stimolarlo. Era abile nel correggere gli errori che gli venivano evidenziati dall’allenatore: aveva una lettura immediata e recepiva tutto ciò che gli veniva detto».

LA MANCATA SERIE A
«C’era qualità e stavamo bene insieme come gruppo: siamo tuttora in contatto. Chiunque entrasse dalla panchina faceva gol: questo è un segnale eravamo sul pezzo. Persa la finale con il Pescara a fine stagione andai via».

L’ADDIO
«Mi era scaduto il contratto e con il direttore trovammo la soluzione di andare a Venezia. Nel periodo a Trapani purtroppo ebbi due infortuni gravi: la rottura del tendine d’Achille e poi quella del legamento crociato nell’ultimo anno, in cui ero in scadenza. Questo infortunio ha un po’ penalizzato le decisioni, però con grande correttezza Faggiano mi aiutò a trovare una soluzione con il Venezia: è stato molto importante per me perché non venni abbandonato. Sarei rimasto volentieri a Trapani, però capivo che in quel momento la società doveva prendere altre decisioni. Accettai l’addio in silenzio, come ho sempre fatto».

Subscribe
Notificami
guest

4 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

L'impianto sportivo arriverà ad 11mila posti a disposizione, con la creazione di un nuovo settore...
Il centrocampista granata ha recuperato dai problemi muscolari che lo hanno fermato nel corso dell'ultimo...
I granata hanno ripreso le attività dopo due giorni di riposo. Fari puntati verso il...

Dal Network

Joe Barone non ce l’ha fatta. Dopo il malore che lo ha colpito domenica pomeriggio, si...

Il futuro del tecnico viola sembra lontano da Firenze. Per lui si aprono le porte...
Il tecnico aveva preso il posto di Viali oggi chiamato a sostituire Caserta ...
Tifo granata