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Amarcord: 7 maggio 2000, Trapani sconfitto e retrocesso

I granata vanno ko in casa 0-1 con l’Acireale e, complice il punto di penalizzazione subito nel corso della settimana, lasciano la serie C-2 con un turno di anticipo

La fine di un incubo lungo un intero campionato. Il 7 maggio di 20 anni fa il Trapani perde il derby con l’Acireale e retrocede, con un turno di anticipo, in serie D.

Una retrocessione figlia di mille problemi che si erano verificati alla vigilia di quel torneo, con una squadra costruita per stravincere il campionato, ma che poi ha giocato soltanto in amichevole perché alcuni contratti non vennero mai ratificati ed altri calciatori furono costretti a mettere in mora la società perché non percepivano gli stipendi.

Così il 7 maggio 2000 il Trapani si trovò impegnato a disputare la penultima giornata del campionato di serie C-2 e, al culmine di una settimana da… tregenda, arrivò la clamorosa retrocessione. La situazione era difficile, con la squadra di Capuano che per tutto il campionato lottò per evitare i play-out. Poi, però, arrivò una serie di risultati negativi e, quando alla terzultima il Trapani perse a Tricase il 30 aprile, scendendo al penultimo posto in classifica con 30 punti, al pari del Castrovillari. Era quello, in pratica, l’ultimo posto utile per poter disputare almeno i play-out. Al termine della partita di Tricase i granata si ritrovarono in coda alla graduatoria dopo due mesi, ma il peggio doveva ancora arrivare, perché martedì 2 maggio il giudice sportivo decimò la squadra con le squalifiche di Di Cunzolo, Pittana e Ricci ed infliggendo, inoltre, un punto di penalizzazione ai granata per via del sasso lanciato dagli spalti in occasione della partita interna con il Castrovillari e che colpì un calciatore calabrese. Così il Trapani perse un altro punto in classifica, arrivando a 29, ed il 7 maggio il patatrac è completo. I granata perdono 0-1 in casa con l’Acireale (gol di D’Amblé) e complice gli altri risultati, si ritrova in D con 90 minuti di anticipo.

In quella giornata, la penultima, infatti, il Castrovillari, avanti di un punto rispetto al Trapani, vinse in casa con il Nardò, mentre la Turris, 32 punti prima di quella gara, pareggiò a Foggia. Così, in classifica, i granata chiudevano la graduatoria con 29 punti contro i 33 di Castrovillari e Turris, entrambe penultime ed a quota 33. Quattro punti di ritardo quando ancora c’erano da giocare solo 90 minuti con 3 punti in palio.

Fu una retrocessione amarissima, nulla a confronto, però, con quello che seguì qualche mese dopo quando il Trapani, ormai nelle mani dell’amministratore Guido Messina, venne pure escluso dalla D e costretto a ripartire dall’Eccellenza regionale. E con una montagna di debiti che 18 mesi dopo porteranno alla sua scomparsa.

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