Attraverso le colonne de La Repubblica l’ex fantasista parla della sua esperienza in maglia granata e ricorda alcuni dei suoi momenti più belli
Figlio del popolo, e dal popolo tanto amato, Nino Barraco è il più grande marcatore nella storia del Trapani con ben 78 gol in 183 presenze. Il numero dieci indimenticato, che negli anni novanta sfiorò la serie B in maglia granata, a Trapani è ancora tanto amato. Per Barraco a Trapani il calcio era divertimento e a distanza di tanti anni il suo ricordo è ancora nitido. «Il calcio deve essere divertimento, proprio come accadeva nel Trapani e nel Palermo di Arcoleo».
Così Barraco ricorda i suoi anni al Trapani. «Era un altro modo di fare calcio. Il gruppo era eccezionale e compatto anche quando perdevamo. Lavoravamo duro, ma ci permettevano alcune licenze che oggi non sarebbero consentite. Magari, il giovedì, dopo l’allenamento, pregavamo il magazziniere di andare a comprare pane e mortadella, e nello spogliatoio ci facevamo uno spuntino molto ricco». E sul suo rapporto speciale con l’allenatore Ignazio Arcoleo aggiunge: «Vero. Lui era molto furbo con me. In campo avevo assoluta libertà di movimento e durante la settimana mi risparmiava qualche allenamento. Mi sentivo responsabile per tanto fiducia e ripagavo spesso con i gol».
Il legame tra il fantasista marsalase e Vasari e Capizzi era molto forte anche fuori dal campo. «Ci divertivamo. E quando, in C2, fu messa in discussione la posizione di Arcoleo, andammo dal presidente Burgarella e lo pregammo di lasciare stare il mister. La colpa era nostra e alla fine quell’atteggiamento si rivelò giusto: arrivò la C1. Peccato per la serie B persa per un soffio l’anno successivo». Nino Barraco fu anche compagno, negli anni in maglia granata, di Marco Materazzi che dopo qualche anno preso il volo per il grande calcio:«All’inizio era utilizzato poco, perché avevamo due difensori centrali straordinari come Esposito e Cavataio. Poi, il mister capì le sue qualità e, pur di farlo giocare, lo schierava terzino sinistro. Ancora oggi sento Materazzi e qualche anno fa è venuto a Marsala per l’inaugurazione della mia scuola calcio. Ha vinto tutto, ma è rimasto umile: è una bella persona».