Arrivano le ultime correzioni al documento che consentirà la ripresa degli allenamenti e se possibile del campionato. La Federcalcio si sta preparando ad inviare il protocollo ai ministri dello Sport e della Salute
Sono giorni febbrili quelli che sta vivendo il calcio italiano e per ripartire occorrono sacrifici da parte di tutti, e in particolare dei club e degli atleti che dovranno sottostare ad un protocollo di sicurezza sanitaria ben più rigido di quello stilato dalla Figc. Le ultime correzioni del protocollo, anticipate dalla Gazzetta dello Sport, prevedono che in caso di positività al Covid-19 di un calciatore si procederà all’isolamento dello stesso e dei suoi compagni con due tamponi da svolgere a 24 ore di distanza l’uno dall’altro. Se nessun’altro calciatore avrà contratto il Coronavirus, potranno ricominciare gli allenamenti. Diversamente, il ritiro dell’intero gruppo dovrà essere allungato di 14 giorni.
In tema di tamponi e reagenti, i club non dovranno pesare sui costi sopportati dalla collettività, ma per il reperimento si ipotizza l’acquisto in laboratori privati e se del caso anche fuori dalla propria regione. Sul versante della responsabilità, i medici dei singoli club saranno considerati i principali responsabili della salute dei propri calciatori, in maniera superiore a quelle che sono le condizioni di normalità. Lo staff e i calciatori rimarranno in isolamento per 15 giorni dal momento della ripresa degli allenamenti di gruppo. E solo dopo due settimane dalla ripresa degli allenamenti sarà possibile la ripresa delle partite che saranno giocate a porte chiuse.
Adesso la palla passa al Governo che dovrà dare l’ok definitivo. Ovviamente tutto ciò riguarderà il protocollo valevole per la serie A, corretto con le indicazioni del Cts, in quanto la serie B, già da tempo, ha manifestato la necessità di averne uno ad hoc.