Il Governo, la Lega e la Figc ragionano sulla possibilità di mettere da parte la quarantena di squadra, che tanti malumori sta provocando tra club e calciatori
La questione legata all’applicazione di alcune disposizioni contenute nel protocollo sanitario rappresenta uno dei punti più spinosi dell’eventuale ripartenza del campionato di A, ma una situazione non dissimile potrebbe prospettarsi anche per il torneo di B. Uno dei fattori che rendono il percorso in salita è quello – come si legge su La Gazzetta dello Sport – rappresentato dalla quarantena per tutto il team in caso di positività di un componente del ‘gruppo squadra’, sia calciatore sia membro della staff. Il Governo, in un certo qual modo, avrebbe aperto ma tutto dipenderà dall’andamento della curva dei contagi. Sempre secondo la Rosea sulla rinuncia al ritiro senza contatti con l’esterno, e con più test da svolgere per assicurare la sicurezza sanitaria del gruppo, l’accordo non sarebbe lontano da raggiungere.
Il calcio riprenderà, ma a scartamento ridotto e soltanto l’evoluzione dell’andamento dei contagi potrà dire se anche il mondo del pallone italiano potrà ripartire normalmente. Intanto dal 18 maggio potranno riprendere gli allenamenti di gruppo, seppur con alcune limitazioni. I calciatori potranno svolgere delle sedute collettive con il pallone, ma evitando il contatto fisico tra loro. Il percorso che porterà a dei veri e propri allenamenti di gruppo, con partitelle e quant’altro, tuttavia non ha ancora ricevuto il via libera perché il Governo aspetta di avere un po’ più di garanzie per aprire in tal senso.