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Coronavirus, Figc: arriva il protocollo per la ripresa

La Federcalcio ha reso noto il documento che consentirà la ripartenza delle partite professionistiche. Tuttavia rimane irrisolto il nodo quarantena

Arriva il protocollo per la ripresa delle gare stilato dalla Figc. Il documento tanto atteso dai club è quello che, almeno nelle intenzioni degli estensori, dovrebbe garantire la massima sicurezza per prevenire il contagio da Covid-19. Ovviamente tutte le gare saranno disputate a porte chiuse. In base al protocollo, lo stadio sarà diviso in tre zone: area tecnica, spalti e area esterna. Ognuna di queste zone potrà avere al proprio interno un numero massimo di 130 persone, ma in totale dovranno essere non più di 300. Anche il numero di steward sarà contingentato, come quello dei giornalisti massimo 10 a partita. Per gli spogliatoi, nelle linee guida per la ripresa, viene consigliato di utilizzare il numero più elevato di stanze possibili per separare i calciatori titolari, i portieri e le riserve. Sempre nell’ottica delle misure anti-contagio derivanti dal contatto fisico sono vietate le strette di mano, le foto di gruppo, e la presenza di mascotte o di bambini di accompagnamento. La mixed zone sarà chiusa. Nelle conferenze stampa le domande saranno rivolte via skype o whatsapp, con la presenza di di un massimo di 3 rightholders.

 

Tra le altre misure di sicurezza sanitaria previste anche l’auto-misurazione della temperatura corporea. Saranno gli stessi calciatori a provvedere a ciò. Inoltre gli atleti dovranno utilizzare disinfettanti e mantenere negli spogliatoi una distanza di sicurezza di 2 metri. Le docce dovranno essere singole o da svolgersi preferibilmente a casa o in albergo. Tuttavia il vero nodo da sciogliere è quello rappresentato dalla quarantena, ed è proprio su questo punto che ci sono le resistenze maggiori da parte dei club, dei medici, e degli stessi calciatori. Il protocollo, però, a tal riguardo è chiaro e se si vuole giocare dovrà essere rispettato alla lettera. Viene previsto, infatti, che in caso di contagio di un giocatore o di un componente del “gruppo squadra”, scatta l’isolamento di 14 giorni per tutti, con la possibilità di continuare ad allenarsi, ma senza contatti con il mondo esterno. Per quanto riguarda i test, invece, sono previsti i tamponi ogni 4 giorni, i test sierologici alla ripresa, e a seguire i test di controllo ogni 15 giorni.

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