Uno studio effettuato da Noisefeed evidenzia come il picco degli infortuni si registra nel corso delle prime due giornate di campionato. Per la ripresa il rischio sarà ancor più consistente
La Gazzetta dello Sport nell’edizione odierna propone uno studio circa gli infortuni muscolari o derivanti da traumi nel corso degli ultimi anni. Uno dei rischi più grandi quando si giocherà spesso e con pochissimi tempi di recupero.
La “rosea” riporta i numeri di Noisefeed, che evidenzia come nel 2017-18 ci siano stati in media 10,8 infortuni ogni settimana, considerando i problemi piccoli o grandi emersi durante gli allenamenti e soprattutto in partita. Nelle prime due giornate però c’è stato un picco: 28 infortuni, in media 14 a settimana. Il 30% in più… e certo non è poco.
Nel 2018-19, la tendenza è stata simile. Gli infortuni registrati sono stati 15,5 per giornata in avvio di torneo, solo 11,8 come media del campionato (+31%).
Il 2019-20 ha avuto dati molto più equilibrati ma le due stagioni che ci siamo lasciati alle spalle sembrano avvertire i preparatori atletici: nella prima settimana di calcio c’è un 30% in più di possibilità di farsi male.
La ragione è comprensibile. I calciatori hanno passato settimane a casa, allenandosi con metodologie inevitabilmente sperimentali. Non erano mai stati per due mesi chiusi in salotto. La ripresa quindi è stata graduale – impossibile pensare di partire ad alto ritmo – e in molte situazioni si è scelto di differenziare la preparazione da calciatore a calciatore. In un certo senso, si tornerà all’antico: in assenza di un reale precedente da studiare, i preparatori
e i calciatori dovranno affidarsi all’istinto, alla loro sensibilità.
Qualche giocatore inevitabilmente sarà poco allenato – in questo i cinque cambi aiuteranno – ma chi conosce il proprio corpo, con i propri limiti, avrà un vantaggio.