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Trapani, Castori: «Paura? Non rientra nel mio vocabolario»

Il tecnico granata analizza il particolare momento della formazione trapanese prossima al rientro in campo sabato 20 giugno al Provinciale contro il Frosionone

«Paura è una parola che non rientra nel mio vocabolario». Parole chiare e nette pronunciate da Fabrizio Castori in occasione del commento che ha rilasciato in vista della ripresa del campionato di serie B.

I granata giocheranno la prima partita sabato 20 giugno alle 18 contro il Frosinone dopo tre mesi di inattività: «Il Trapani – dice Fabrizio Castoririprenderà il campionato con tutti i punti interrogativi che hanno anche le altre squadre. Al 20 giugno saranno passati cento giorni dall’ultima partita di Empoli. Sono molti, eccessivi e tanti e sono un’incognita quantomeno per la prima gara, perché fin quando non si avrà un termine di paragone concreto relativo appunto alla partita, si fa fatica a dare un giudizio prima. Chiaro che ci siamo allenati e da questa settimana siamo al completo. Ci stiamo allenando dopo aver ottemperato tutti gli obblighi previsti dai protocolli sanitari. È chiaro però che l’allenamento è un conto e la partita un altro. Il lavoro si sta facendo con impegno, calcolando bene il recupero di tutta la condizione, però aspetto di verificare le prime partite per capire fino a che punto siamo arrivati».

Cento giorni di preoccupazione per Fabrizio Castori, come per tutte le persone in apprensione per la situazione sanitaria: «Sono stati mesi duri perché siamo stati spaventati e allertati giustamente da questa pandemia. Abbiamo dovuto tutti prendere le precauzioni che ci hanno creato un po’ degli allarmi. Fortunatamente Trapani è una provincia dove questo fenomeno è stato avvertito una maniera marginale e meglio così. Sotto questo aspetto siamo stati fortunati. È chiaro però che stare chiusi in casa ed essere privati dalle proprie abitudini e dal proprio lavoro diventa una sofferenza».

Una ripresa al gioco completamente differente secondo il parere del mister marchigiano: «Senza pubblico non è calcio. Il calcio vero comprende i tifosi ed il tifo sia a favore che contrario crea una concentrazione e attenzione superiore. Il calcio è fatto per gli spettatori. Ci adegueremo anche se a me personalmente non piace».

Fabrizio Castori ha chiara la strada da percorrere: «Quella con il Frosinone è una delle dieci partite decisive per noi per raggiungere la salvezza. Siamo consapevoli che dobbiamo realizzare un capolavoro. Non dobbiamo sbagliare nulla o quasi nulla: ci dobbiamo preparare ad un finale di stagione sicuramente al massimo, cercando di centrare una salvezza che noi vogliamo fortemente. Dobbiamo capire come stiamo e ritrovare la migliore condizione perché da quando ci siamo fermati era il momento massimale di condizione e ritrovare la migliore efficienza per giocarci il tutto per tutto nelle dieci partite di campionato. Sappiamo che è dura e difficile, ma siamo convinti che ce la possiamo fare»

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