I due allenatori sono tra i più presenti di sempre sulle panchine di serie B e conoscono tutti i segreti del torneo cadetto. Quella di venerdì è la sfida dell’esperienza
Da un lato c’è Fabrizio Castori, l’allenatore più presente in serie B, tra i 20 attualmente presenti, con 446 partite. Dall’altro c’è Attilio Tesser, terzo con 335, appena una ventina in meno di Giampiero Ventura. Sono loro i condottieri di Trapani e Pordenone, avversarie venerdì pomeriggio in una partita che, per i granata, può rappresentare un vero e proprio spartiacque.
Si tratta di due allenatori, peraltro, molto simili, che amano chiudersi e poi ripartire per cercare di fare male alle squadre avversarie. Così, solo per citare alcuni esempi, Castori ha portato il Carpi in serie A e così anche Tesser è riuscito a far riassaporare la serie A al Novara.
E proprio l’esperienza può rappresentare l’arma in più per questo “particolare” finale di stagione. La capacità di saper preparare le partite, ma soprattutto la capacità di saper “leggere” gli incontri può rivelarsi determinante per cercare di raggiungere l’obiettivo grosso. Castori, ad esempio, nel finale contro il Frosinone ha schierato una squadra a trazione anteriore, avendo intuito come i ciociari fossero a corto di condizione fisica. Poi, naturalmente, in campo ci vanno i calciatori e se questi non riescono a costruire le occasioni da rete, l’allenatore dalla panchina non può far altro che assistere.
Però proprio quel finale con il Frosinone rappresenta una certezza. Castori c’è e vuole provare il miracolo, portare il Trapani quantomeno ai playout.