Il vice presidente dell’Assocalciatori torna a parlare della questione relativa alle riforme che nei prossimi mesi dovrebbero rivoluzionare il mondo del calcio
La pandemia da Covid-19 che ha letteralmente travolto il calcio italiano ha dato il via libera a quello che potrebbe essere il momento di svolta per l’intero sistema calcistico di questo Paese. Le diverse componenti del calcio italiano ormai ragionano da mesi su una riforma che appare ormai indifferibile. In una lunga intervista sulle pagine di Tuttosport, il numero due dell’Aic, Umberto Calcagno, entra nel merito della questione riforme.
«Stiamo già lavorando con il Governo e con la Figc – afferma Calcagno – per arrivare a crediti di imposta, a sgravi fiscali, un semiprofessionismo che non significhi minori tutele per i calciatori. Dovremo anche guardare con attenzione al mondo dilettantistico e ai diritti di tanti ragazzi e ragazze che vivono di sport. Quanto all’apprendistato, è una nostra battaglia perché si lega anche alla formazione dei calciatori».
Un altro punto caldo è rappresentato dalla questione stipendi. E anche su questo Calcagno ha le idee chiare: «Abbiamo fatto il massimo garantendo come sempre assistenza e professionalità. Tutti i rappresentanti delle squadre, da subito, ci hanno spiegato di non volere un “accordo quadro” tra noi e la Lega; troppe le differenze contrattuali anche all’interno della stessa categoria o delle singole squadre. Noi, così, abbiamo fornito l’appoggio necessario: un grande lavoro di filtro squadra per squadra, assistenza per gli accordi e consigli per agevolarli».