La panchina dell’ex difensore traballa dopo il ko rimediato a Cremona. Gli abruzzesi hanno sondato Zeman, ma in pole c’è Andrea Sottil
Una vittoria nelle quattro partite post lockdown con un pareggio e due sconfitte. Tanto è bastato al Pescara per pensare all’esonero di Nicola Legrottaglie.
L’ex difensore, tra le altre di Catania, Juventuse Milan, è in carica dal 21 gennaio scorso quando venne promosso dalla Primavera dopo l’esonero di Luciano Zauri. Il suo inizio era stato ottimo, con due vittorie in altrettante partite. Poi, però, qualcosa ha cominciato ad andare storto, tanto che nelle ultime sei gare prima dell’emergenza Covid-19, Legrottaglie aveva vinto una sola gara, perdendone cinque.
Alla ripresa subito la vittoria con la Juve Stabia per 3-1, prima di perdere a Pisa, pareggiare in casa con l’Empoli e venire battuto a Cremona. Con gli abruzzesi che, adesso, si ritrovano impelagati nella parte bassa della classifica, costretti a lottare per avitare i playout, distanti soltanto tre punti: 39 contro i 36 di Ascoli e Juve Stabia.
Tra i possibili sostituti, il favorito è Andrea Sottil, ex tecnico del Catania, con i dirigenti biancazzurri che, però, avevano provato anche la suggestione Zeman, ma il boemo ha rifiutato la proposta di ritornare, per l’ennesima volta, sulla panchina del Pescara.