Pesante sanzione della Disciplinare per il difensore centrale, accusato di aver «posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento e il risultato» di diversi incontri dello scorso anno
Quattro anni di squalifica e 50 mila euro di ammenda. E’ stata la sentenza della Disciplinare a carico di Giordano Maccarrone, ex difensore centrale del Bisceglie, accusato dalla Procura di aver «posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento e il risultato» di diversi incontri della passata stagione: Trapani-Bisceglie (13 ottobre 2018), Rende-Bisceglie (21 ottobre 2018), Bisceglie-Sicula Leonzio (13 febbraio 2019) e Vibonese-Siracusa (5 agosto 2018, Coppa Italia).
Il Trapani è rimasto totalmente estraneo a questa vicenda, tanto che la società non è stata neanche deferita, a differenza del Bisceglie, rinviato a giudizio per “responsabilità oggettiva”. La Disciplinare, però, ha scagionato la società pugliese, prosciogliendola, così come il Siracusa, altra società rimasta invischiata nella vicenda a causa del deferimento del suo ex calciatore Marco Palermo, all’epoca dei fatti tesserato proprio per gli aretusei. Nei confronti di Palermo l’accusaera quella di aver «posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento e il risultato della gara Vibonese-Siracusa (5 agosto 2018, Coppa Italia) allo scopo di consentire a Giordano Maccarrone l’effettuazione di una scommessa dall’esito sicuro». E la Disciplinare ha squalificato Palermo per 3 mesi, infliggendogli anche una ammenda di 5 mila euro.