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Il Trapani, il Pescara ed il gran rifiuto di Rocco Giacomazzi

L’ex segretario, poi giornalista, aveva accettato il trasferimento in Abruzzo, ma poi rinunciò per rifare grandi i granata sotto la presidenza Ruggirello

Corteggiato a lungo dal Pescara, ma alla fine non ha ceduto alle lusinghe degli abruzzesi. Rocco Giacomazzi, storico segretario e dirigente del Trapani prima, e giornalista poi, ha rifiutato il trasferimento in Abruzzo, nonostante un contratto in bianco firmato dai dirigenti biancazzurri.

Il corteggiamento cominciò nell’estate 1970. «Con il Pescara avevo avuto diversi incontri per la cessione, poi avvenuta, della mezzala Giagnoni e dell’ala sinistra Davì – raccontava l’ex direttore dell’emittente Telesud scomparso nel luglio di tre anni fa -. L’allenatore ed il presidente del Pescara insistettero affinché mi trasferissi da loro come direttore sportivo, ed avevamo raggiunto anche l’accordo, sottoscrivendo il contratto. Avevo pure scritto la lettera di dimissioni da consegnare all’ex presidente Eros Costa, ma pochi giorni prima della partenza, alle 11 di sera, alcuni dirigenti del Trapani suonarono al campanello di casa. Parlammo e fecero breccia nel mio cuore ed in quello della mia famiglia, considerando anche che mi ero sposato da poco».

Così Giacomazzi si diede altre 48 ore di tempo, ma alla fine vinse l’attacamento alla famiglia, alla squadra ed alla città. Riposò la lettera di dimissioni, che custodì gelosamente, e telefonò al presidente del Pescara per comunicargli la sua decisione. E dall’altra parte del telefono si sentì rispondere: «Quando vuol venire, viene. Noi non prendiamo nessuno». «Per quell’anno ho soprasseduto, eravamo primi e volevamo ritornare in C – ricordava sempre Giacomazzi -, anche se poi non ci riuscimmo per un paio di punti». Ma il destino era in agguato…

Poi arrivò l’invasione di campo, la lunga squalifica e l’arrivo alla presidenza di Peppe Ruggirello. «Volli rinviare ancora la partenza perché, finalmente, volevo operare avendo un budget, ma poi Ruggirello mi volle in banca con lui e, se nei primi anni riuscì a reggere tutti e due gli incarichi, più tardi dovetti rinunciare al calcio».

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